Lotta fino allo sprint, poi trionfa Cunico

Battuto il tedesco Hornetz dopo 219 chilometri massacranti; la Ilmer regina al femminile con quasi mezz’ora di vantaggio
Di Raffaele Scottini

FELTRE. Nessuna nuvola sulla testa di Roberto Cunico (Beraldo since 1982), protagonista di una Granfondo stellare. È lui il trionfatore della diciannovesima Sportful Dolomiti race davanti al tedesco Bernd Hornetz (Gobbi-Lgl-Somec) e a Giacomo Garofoli (Valenti). Migliore dei bellunesi, Alex De Bastiani di Cesiomaggiore (Pissei), cinquantesimo. In rosa, la regina è Marina Ilmer (Gobbi-Lgl-Somec), ma giù il cappello per Monica Bandini, che dopo aver vinto l'anno scorso e lasciato il segno per svariate edizioni, sale sul secondo gradino del podio alla vigilia dei cinquant'anni. Terza chiude un'incredula Patrizia Piancastelli (Scatenati) davanti a Gloria Bee del Gs Fonzaso, quarta assoluta e prima delle bellunesi con una prestazione da incorniciare.

Nella categoria maschile non bastano 218 chilometri e 850 chilometri per dare un padrone alla gara organizzata dal Pedale Feltrino che fa della durezza del percorso la propria carta d'identità. La vittoria se la giocano in uno sprint di 450 metri sulla salita finale in due, il commercialista vicentino Cunico e il perito elettronico tedesco Hornetz, più vecchio di undici anni. Dopo sei gran premi della montagna, con la discesa di Croce d'Aune alle spalle si stringono la mano, come a dire che è stato bello andare via insieme, ma adesso chi ne ha di più andrà a vincere. I fuggitivi hanno salutato il gruppo a braccetto sulla discesa di Forcella Staulanza, scappando fino a raggiungere il massimo vantaggio di 6'.

Nell'ultimo chilometro Cunico si stringe gli scarpini per la volata. I due si guardano, si alzano sui pedali, attraversano porta Imperiale, poi attaccano la salita di via Mezzaterra e il primo a guardare il cielo azzurro sopra piazza Maggiore e a sdraiarsi sull'asfalto, stravolto ma felice davanti a tanto pubblico è il vicentino, che quest'anno ha già conquistato la Nove Colli: «Non avevo la stessa gamba di allora, ma comunque ero in ottima giornata», racconta Roberto Cunico sul podio. «Hornetz è un grande pedalatore e faticatore, lo avevo studiato e sapevo che era da temere. Comunque vado alle corse per divertirmi, il risultato viene dopo».

Al femminile invece è un assolo. La regina della Gran Fondo è Marina Ilmer, che arriva scortata da quelli che in gergo si chiamano gabbiani. E lei vola e se la ride, guadagnando un abisso di distacco: 27'20" sulla seconda. Per Monica Bandini, medaglia d'argento, «è stata dura perché non ero in condizioni ottimali, però sono riuscita a salvarmi con l'esperienza. A 49 anni posso arrivare seconda e poi ha vinto una compagna di squadra. Va benissimo così». Da registrare l'infortunio di un corridore uscito fuori strada lungo la discesa del Cereda e ricoverato a Trento per politraumi. A fine della corsa c'è stato il controllo antidoping del Ministero della salute ai primi quattro classificati della gara maschile e femminile.

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