La Forestale regina alla 4XC di Rasai

SEREN DEL GRAPPA. I re della Forestale. Per il secondo anno il gruppo sportivo del corpo dello stato mette il sigillo sulla 4XC di Ferragosto di Rasai, trofeo Occhio. Stavolta a tagliare il traguardo per primo è stato il goriziano Luca Braidot (campione europeo e mondiale in carica team relay) in 1h45’16 che dopo aver gestito i primi due giri in uno spettacolare testa a testa con il fratello Daniele (sempre della Forestale arrivato sesto in 1h56’54) si è ritrovato a guidare la corsa e i quasi tre minuti di vantaggio da solo per la foratura al secondo giro del gemello.
Non ce l’ha fatta a recuperare Nicolò Ferrazzo (Rudy Project), secondo in 1h48’00. Terzo Andrea Dei Tos (Cicly Olympia) in 1h48’03: «Nicolò era particolarmente in forma – commenta Luca – ha tenuto me e mio fratello fino al secondo giro. Era lui il più pericoloso, l’abbiamo attaccato al secondo giro in salita con Daniele e non ci ha più ripreso. Il percorso è divertente, c’è pianura, salita, bosco. Sarebbe stata una bella sfida se Daniele non avesse bucato quasi alla fine del secondo giro, così sono rimasto solo».
Di Luca Braidot anche il record del giro più veloce in 23’23”7: «Ho bucato e non avevo il cambio, capita», commenta un po’ amareggiato al traguardo Daniele Braidot, «potevo giocarmi la vittoria, ma è andata così. Adesso la testa è per l’appuntamento con il Sud Africa il 23 settembre. Lì non si può sbagliare. Il percorso è veramente bello, ci sono tante single trek e quindi bisogna sempre guidare la bici, le salite sono toste e ci sono belle discese. Non manca niente. Tornerò per la rivincita».
E chi cerca sempre di divertirsi nonostante tutto è il pluricampione Marco Bui (4 titoli italiani, un titolo mondiale, due Olimpiadi sempre tra i primi dieci migliori al mondo). Oggi Bui (Diamond team) fa la guida turistica tra i laghi di Levico e Caldonazzo, ma ieri a Rasai erano in molti a stringergli la mano e scattare una foto con non poca ammirazione per il suo palmarès.
Un esordio scoppiettante nella Veneto Cup per la prova organizzata dal Pedale Feltrino per la regia dei Mattia De Paoli, di certo non avara di colpi di scena. Anche in campo femminile, infatti, la super favorita del giorno prima Anna Ferrari (Adventure&bike) ha dovuto fare i conti con un’agguerrita Jessica Pellizzaro (Four es racing team): in salita Ferrari attaccava e in discesa Pellizzaro recuperava e avanzava grazie alle sue doti tecniche. L’ultima discesa è stata fatale alla vincitrice della Lavarone Bike che ha ceduto all’avversaria. Entusiasta e anche un po’ incredula al traguardo la stessa vincitrice (1h11’33), che mai avrebbe pensato di tenere testa e battere Anna Ferrari (1h14’11): «È stata dura, Anna è forte ma non volevo dargliela vinta. Lei è forte in salita e infatti mi passava, ma quando la strada scendeva facevo valere le mie capacità tecniche e la superavo. È andata avanti così fin dal giro di lancio. Vedevo tanti che bucavano e con la sfortuna che ho avuto ho pensato che non sarei mai arrivata. Invece ho attaccato nell’ultima salita e sono passata davanti, lì ho capito che potevo farcela e la vittoria era mia. Una bellissima emozione».
Seconda assoluta e prima della sua categoria Alessandra Teso (Uc Fpt) in 1h13’12. Al via della gara di Rasai circa 320 bikers da tutto il Triveneto, una trentina le donne, 41 i bellunesi. Oltre 55 società alla partenza. Tra questi gli atleti di casa della scuola di ciclismo di mtb del Pedale Feltrino Tbh coordinata proprio da De Paoli. A lui è consegnato un premio speciale per il recente titolo italiano e l’impegno nell’organizzare da Silvio De Boni, sul palco con Ivan Piol presidente del Pedale Feltrino Tbh. Al presidente Fci, Angelino Vinci, il compito di consegnare le maglie di campioni provinciali di mtb: esordienti 1, Federico De Carli (Pedale Feltrino); esordienti 2, Lorenzo De Vettori (Bettini); allievi 1, Alex Gasperin (Bettini); elite master, Luca Bianchet (Martes); M1, Matteo Reolon (Martes); M2, Alessandro Zandegiacomo (Sanvido); M3, Michele Franzin (Freebikers); M4, Massimo Epifani (Bettini).
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