Italiani di scherma Il fioretto bellunese splendido quarto

Longarone. In gara 800 atleti. Le donne sfiorano il podio  Spada: De David settima. Appello della società: «Aiutateci»
LONGARONE . La scherma nazionale in vetrina sulle Dolomiti con il campionato italiano master che sta andando in scena nei padiglioni di Longarone Fiere. L’iniziativa è stata resa possibile grazie agli sforzi organizzativi della società bellunese Scherma Dolomiti, movimento nato solo nel 2012 che in pochi anni è riuscito a portare nel Bellunese un evento di rilievo nazionale della disciplina. I numeri infatti sono molto significativi: 800 gli atleti partecipanti da tutta Italia nelle varie categorie per chi ha più di 30 anni di età, sia in prove individuali che a squadre, 40 i giudici nazionali della Federazione Italiana Scherma presenti, due i padiglioni occupati delle fiere con 28 pedane installate per le varie sfide a colpi di fioretto, spada o sciabola. Circa una trentina i volontari locali che hanno dato una mano ai quattro intensi giorni di gare che continueranno infatti anche fino ad oggi pomeriggio.

Soddisfazione per l’ottimo svolgimento complessivo ma anche richiesta di supporto da parte della politica e delle istituzioni nelle parole di Giovanni Sovilla che guida Scherma Dolomiti: «Abbiamo fatto molta strada in pochi anni», ha detto Sovilla «nel 2015 eravamo sempre qui a Longarone con la tappa provinciale dedicata al torneo itinerante in memoria della Grande Guerra. Ora invece ospitiamo una gara tra le più importanti a livello nazionale sia come numero di iscritti che come giorni di durata. Considerando il fatto che fino a pochi anni fa il movimento della scherma bellunese era praticamente fermo questo è un grande traguardo». «Volevo però fare un appello ai nostri politici e ai candidati sindaci a Belluno», spiega Sovilla «la manifestazione è costata circa 20mila euro, con un minimo contributo da parte degli sponsor (poco più di 3000 euro,
ndr
), tutto il resto l’abbiamo finanziato solo noi, senza un aiuto da parte di nessuno. Questo sport porta indotto e turismo anche qui nel Bellunese. Basta pensare che sono coinvolte quasi 1000 persone da tutta Italia e quindi si riempiono posti letto per diversi giorni facendo conoscere le bellezze del nostro territorio. Come società noi ci abbiamo messo molto impegno, volontariato e voglia di fare ma è ora che in provincia ci sia un riconoscimento maggiore per il mondo della scherma che, anche con questi eventi, è forte e in grado di proporre iniziative di respiro nazionale di prim’ordine».

Nella tre giorni si sono visti alcuni campioni come Francesca Bortolozzi, plurimedagliata nel fioretto in varie edizioni delle Olimpiadi (tra cui oro a Barcellona a squadre a Barcellona e Atlanta), oggi maestra di scherma e Mauro Numa (due ori a Los Angeles 1984 nel fioretto) per la seconda volta presente a Longarone dopo il 2015, anche lui nella veste di tecnico e allenatore. Tra le giovani promesse presente anche Elisabetta Bianchin, già campionessa mondiale tra i giovani nel fioretto a squadre.

Per quanto riguarda la parte agonistica per le prime tre giornate purtroppo i bellunesi sono orfani dell’atleta di punta ovvero il fiorettista Maurizio Nani, infortunatosi di recente ai campionati europei. Da segnalare il podio sfiorato per la squadra femminile di fioretto bellunese che ha raggiunto un buon quarto posto. Buon piazzamento anche per Stefania De David che ha raggiunto il settimo posto nella spada individuale. Complessivamente per i bellunesi quindi risultati tutt’altro che disprezzabili visto che solo pochi anni fa in provincia non cera neanche una palestra attrezzata e un gruppo organizzato per allenarsi.

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