Il Passo San Boldo come “aperitivo” poi la Sinistra Piave e tutto il Feltrino

La tappa di venerdì. Partenza a Treviso. Prima dell’arrivo a San Martino di Castrozza si salirà verso Lamon
- I tornanti del passo San Boldo
- I tornanti del passo San Boldo

Venerdì 31 maggio la seconda tappa in provincia del Giro 102. Si tratta della 19ª frazione della corsa rosa, la Treviso - San Martino di Castrozza, tappa corta (151 chilometri), classificata come di media montagna, con tre stelle da Rcs (il massimo sono cinque). . Si tratta di un percorso costellato da continui saliscendi, con i non irresistibili gran premi della montagna di Passo di San Boldo (transito attorno alle 15) e di Lamon (passaggio un'ora più tardi), rispettivamente di terza e quarta categoria, che potrebbero essere il trampolino di lancio per qualche attaccante.

Come già a Cortina, in Cadore, in Val Cantuna e in Alpago il giorno precedente, anche in questa occasione i paesi bellunesi si sono vestiti di rosa per accogliere la carovana. Occasioni di festa saranno anche i traguardi volanti posizionati a Busche (chilometro 86, passaggio previsto tra le 15.10 e le 15.30) e a Fonzaso (chilometro 109, passaggi previsto poco prima delle 16). A Feltre e a Fonzaso ci sarà anche la sosta della carovana: l'orario di riferimento sono rispettivamente le 13.50 e le 14.23. Dopo aver scollinato a Lamon, i girini scenderanno verso Ponte Oltre e faranno ingresso in trentino.

L’arrivo in salita prevede un’ascesa pedalabile di 13,6 chilometri al 5.6 per cento di pendenza media ed una massima del 10. Sulla carta, non è un'ascesa in grado di scavare grossi solchi in classifica: si spingeranno lunghi rapporti e le velocità saranno intorno ai 30-35 km/h. Difficilissimo, dunque, scattare o fare grandi differenze. Il via da Treviso è programmato per le 12.55, l'arrivo a San Martino di Castrozza tra le 17 e le 17.30. Quella di venerdì sarà la quarta volta nella storia del Giro d’Italia che la corsa rosa propone un traguardo a San Martino di Castrozza. La prima volta fu nel 1954 e a imporsi ai piedi delle Pale fu l'olandese Wout Wagtmans. Il secondo arrivo a San Martino è relativo al 1982: in quell'occasione si partì da Comacchio (Ferrara) e nel finale si scalò il Grappa, la cui discesa verso Caupo sollevò alcune polemiche a causa di un tratto sterrato. La tappa la vinse il minuscolo scalatore iberico Vicente Belda mentre la maglia rosa la tenne il francese Bernard Hinault che l'aveva conquistata qualche giorno prima a Campitello Matese e che non la lascerà più fino alla fine.

La terza volta di San Martino risale ad anni recenti, al Giro del 2009. Le Dolomiti furono inserite già alla quarta tappa, la Padova - San Martino, che nel finale prevedeva l'ascesa a Croce d'Aune salendo da Pedavena. All'arrivo, in una volata ristretta, si impose Danilo Di Luca su Stefano Garzelli e Franco Pellizotti. 99° posto per Davide Malacarne, al primo anno da professionista, in maglia Quick Step. —

 
 

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