IL GIRO A BELLUNO - LE TAPPE STORICHE / 8Pambianco vincitore sul Nevegal
Un giovane Adorni prende la maglia rosa, ma la perde il giorno dopo. Nel 1963 la carovana arrivò in provincia proveniente da Gorizia. Ma a Milano il successo fu di Balmamion

Vito Taccone nella Belluno-Moena (Foto dal libro di Emanuele D’Andrea)
BELLUNO
. Il quarantaseiesimo Giro d'Italia si decide in Provincia. Il patron Vincenzo Torriani, dispiaciuto per aver dovuto sospendere l'anno precedente la «cavalcata dei monti Pallidi», ossia la Belluno - Moena, chiusa sul Rolle, causa neve, la ripropone nell'edizione del 1963 e le nostre montagne in questa occasione risultano indigeste a Vittorio Adorni. Un nome che ha poi fatto la storia del ciclismo italiano. In provincia la carovana arriva il 6 giugno del 1963, proveniente da Gorizia, per arrampicarsi lungo i tornanti del Nevegal, dopo aver «spianato» in precedenza il passo dello Zovo. E' una tappa che misura 248 chilometri e che porterà gli atleti a transitare per Longarone, 125 giorni prima dell'immane tragedia del Vajont. In maglia rosa c'è Diego Ronchini, già terzo nell'edizione del 1959. Il traguardo del Nevegal è ad appannaggio di Arnaldo Pambianco, vincitore del Giro del 1961, quello del centenario dell'Unità d'Italia. Pambianco vince per distacco, rifilando 25" a Zilioli e 54" a Balmamion. Al quarto posto si piazza il giovane parmigiano Vittorio Adorni, un ragazzo che sta crescendo bene e che farà parlare di sé. Adorni prende la maglia e, dunque, il giorno successivo parte in rosa da Belluno alla volta di Moena. E' la diciannovesima tappa, i chilometri da percorrere sono 198 e, manco a dirlo, piove e fa freddo. Alla neve dell'anno precedente sulle strade si è sostituito il fango. E' la «cavalcata dei monti Pallidi», con Duran, Forcella Staulanza, Cereda, Rolle, Valles e San Pellegrino. Uno straordinario carosello di asperità ed emozioni come soltanto le nostre montagne sanno regalare. La tappa è subito durissima e in giornate come queste emerge il carattere di ferro dell'abruzzese Vito Taccone, scalatore istrionico e talentuoso. Taccone, che sarà poi simpatico e puntuale commentatore dei dopo tappa, arriva a Moena con 4'07" su Enzo Moser, fratello di Francesco e Aldo, in una famiglia di straordinari atleti. Balmamion attacca sul Valles, Adorni va in crisi e si stacca. Il vincitore del Giro del 1962 arriva terzo a Moena, alle spalle di Moser e rifila quasi tre minuti ad Adorni: la maglia rosa è sua. Mancano ancora due tappe e Balmamion non correrà più rischi, tagliando per la seconda volta consecutiva il traguardo di Milano da trionfatore, pur senza aver vinto neppure una tappa. Alle sue spalle, sul podio, ci sarà proprio Vittorio Adorni, mentre Giorgio Zancanaro chiuderà ottimo terzo.
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