Giovanni Boco agli ottavi del Lemon Bowl

Tennis. L’undicenne bellunese in grande evidenza a Roma nella prestigiosa rassegna giovanile
Di Alessia Forzin

ROMA. C'è un bellunese tra i migliori sedici under 12 d'Italia. Giovanni Boco si è qualificato agli ottavi di finale del Lemon Bowl, prestigioso torneo internazionale giovanile che è giunto alla 31esima edizione. Boco, che si allena tra Belluno e Castelfranco, ha superato le qualificazioni e ieri ha vinto il primo turno nel tabellone principale contro il lucky looser Gabriele Mogos. Rimontando da un set sotto e lottando anche contro il pubblico, tutto a favore del beniamino di casa.

«Dopo aver perso il primo set, un po' intimorito dalla situazione, Giovanni si è ripreso e ha portato a casa una gran partita», racconta, raggiante, il papà. Ci sono volute quasi due ore per vincere 4-6 6-4 6-1. «L’ha ripresa in mano cominciando a giocare come sa: con grinta ma allo stesso tempo tranquillo, giocando colpi profondi e incisivi. Siamo agli ottavi, è incredibile».

Non perché Giovanni non abbia talento: ma ha appena 11 anni, gioca a tennis da tre e si trova in un torneo importante, che un po' di pressione la mette. Basti pensare all'albo d'oro: la ex numero 1 al mondo Jelena Jankovic lo ha vinto nel 1997, la Miskina nel 1994, Ivan Ljubicic e Mario Ancic hanno dato spettacolo nel 1995 quando parteciparono anche Igor Andreev e Dimitry Tursunov. Hanno il Lemon bowl in bacheca anche Yanko Tipsarevic e Gianluigi Quinzi. Erano iscritti in 1436 (U8, 10, 12 e 14, maschi e femmine).

Giovanni Boco compete nella U12. Nel tabellone di qualificazione il giovanissimo 4.1 (ma ha già i punti per 3.5) ha battuto l'nc Luca Carlino 5-7 6-4 6-3 e il 4.2 Filippo Tonnicchi 6-4 6-0. Ieri la vittoria in tre set contro Mogos (Tc Flaminio). Oggi affronterà il 3.5 Ivan La Cava, del Tc Atheneo (Napoli). «Per noi è già un successo così, comunque», dice il papà. Giovanni ha iniziato a fare tornei un anno fa. Nel 2014 è arrivato 19° ai campionati nazionali under 11. Destro, dotato di un buon dritto e di rapidità nel rovescio, si allena dalle 12 alle 15 ore alla settimana con un altro bellunese, Filippo Dal Molin, fra Belluno e Castelfranco. È seguito anche dalla Federazione, che lo convoca ogni paio di settimane ai raduni periferici (per il Veneto, a Vicenza). Quest'anno dovrebbe giocare cinque tornei internazionali e tre macroarea, più il campionato a squadre con il Belluno. Ma, per ora, tutta l'attenzione è sul Lemon bowl.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi