C’è anche un po’ di Italia in campo ai Mondiali

BOLZANO. Pezzi sparsi di Italia ai Mondiali Top Division di hockey a Stoccolma e Helsinki. L’unico giocatore che dal nostro campionato è stato catapultato direttamente nella rassegna iridata è l’attaccante sloveno Rok Pajic (27), che nell’ultima stagione si è diviso tra Pontebba e Val Pusteria, ma il personaggio più noto è senza ombra di dubbio Pat Cortina. Il 49enne ex allenatore della nazionale italiana, oltre che di Varese, Fassa e Asiago, da questa stagione ha preso in mano le redini della Germania, ed è costretto a disputare un grande Mondiale per cancellare l’onta della recente esclusione dalle Olimpiadi di Sochi (la prima volta dal 1948). Tra l’altro uno dei suoi due assistenti è lo svedese Niklas Sundblad (40) dal 2006 al 2008 ad Alleghe e dal 2009 nello staff tecnico dei Kölner Haie.
A proposito di Alleghe, e a proposito di allenatori, fa impressione la carriera di Jukka Jalonen (51): in pochi, probabilmente, se lo ricordano 14 anni fa sul pancone delle civette in un “anonimo” campionato terminato ai quarti, ma quello stesso coach è da ben 6 stagioni alla guida della Finlandia, e ha nel suo palmares il titolo mondiale del 2011.
Ha un passato “italiano” anche l’head coach della Svizzera Sean Simpson (52), che dal 2010 allena gli elvetici e che da giocatore ha trascorso una stagione (1990-91) nel Fiemme. Non hanno lasciato grandi ricordi a Bolzano, invece, Doug Shedden (52) e Alexander Andriyevsky (44): il primo ora allena gli svizzeri dello Zugo e a Stoccolma ha l’onore di affiancare Lindy Ruff sulla panchina del Canada. Andriyevsky, invece, arrivò in biancorosso nel 1998 assieme al “solista” Oleg Belov, e raccolse probabilmente meno di quanto meritasse: adesso allena la Dinamo Minsk in KHL, ed è sul pancone della Bielorussia come assistant coach.
Discreta rappresentanza di ex italiani nella Lettonia: il terzino Agris Saviels (31) due stagioni fa era al Valpellice, l’attaccante Aleksejs Sirokovs (32) giocò a Cortina nel 2003-2004, mentre uno degli assistenti di coach Ted Nolan è Tom Coolen, per un breve periodo tecnico del Bolzano nel 2001-2002. Curioso all’epoca il suo addio ai biancorossi: a poche ore dalle dimissioni, motivate dalla necessità di tornare in patria per assistere la figlia malata, spuntò infatti sulla panchina del Vipiteno come assistente di Paul Theriault. La colonia di ex italiani più rappresentativa, in ogni caso, è quella in forza alla Slovenia: oltre a Pajc ci sono Andrej Hocevar (28, Pontebba), Andrej Tavzelj (29, Pontebba e Cortina), Tomaz Razingar (34, Val Pusteria), Ziga Pavlin (28, Renon) e Sabahudin Kovacevic (27, Alleghe e Asiago). Tra 12 mesi, a Minsk, la musica sarà diversa. Perché in Bielorussia ci sarà l’Italia: quella vera.
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