Diuretico contro l’ipertensione, Hickey risulta positivo all’antidoping: per lui stagione finita
Il cestista americano risultato positivo a un diuretico prescritto per l’ipertensione: la sospensione cautelare mette fine alla sua avventura a Udine. Una tegola pesantissima per la neopromossa, che perde il suo leader emotivo nel pieno della corsa salvezza

Positivo all’antidoping, per un farmaco dato dal medico americano. Un diuretico che viene somministrato per curare l’ipertensione di cui soffre. Anthony Hickey, il 33enne faro dell’Apu Old Wild West, è stato sospeso dal Tribunale Antidoping. Ieri mattina la comunicazione al club. Ora l’atleta avrà 3 giorni per chiedere le controanalisi e presentare le controdeduzioni ma, visti i tempi lunghi della giustizia sportiva, i precedenti e la stagione che corre, in pratica la sua avventura a Udine è finita.
Si tratta di una tegola terrificante per la squadra del presidente Alessandro Pedone, neopromossa in Serie A e in piena lotta per la salvezza. Hickey è stato controllato dall’antidoping sabato 8 novembre, il giorno prima della trasferta di Udine a Cantù. Ieri, come detto, la comunicazione della positività a giocatore e club. Il play, uno dei protagonisti della promozione e faro della squadra di coach Vertemati, si è subito detto incredulo; poi, assieme all’agente, ha ricostruito tutti i passaggi della vicenda e presto si è arrivati a quel farmaco che sicuramente non ne ha alterato le prestazioni in campo, ma che gli sarà fatale per la sua avventura in Italia. I precedenti dicono che per la giustizia sportiva quello è un caso da squalifica.
Il club, rinfrancato dalla vittoria a Varese di due domeniche fa, ha appena ingaggiato Cameron Christon, che sarà presentato giovedì e domenica esordirà contro Napoli. Per fortuna Christon, 33enne, ex tra l’altro di Tortona, Pistoia e Cremona, ha lo stesso ruolo di Anthony e la falla potrà essere nel breve periodo coperta. Ma la tegola è di quelle grosse, perché Hickey, che per infortunio aveva saltato le prime due partite del campionato, non è soltanto il leader in campo, ma anche uno dei senatori dello spogliatoio. Attaccato alla maglia e alla città come pochi. Un unicum inimitabile.
Ora Dawkins e Brewton, prima in ballottaggio per il taglio, diventano di nuovo indispensabili. E Gracis e Vertemati dovranno fare in fretta per superare la botta psicologica alla loro squadra e trovare presto un correttivo con un nuovo acquisto. La lotta salvezza, serrata e che a dicembre presenta scontri decisivi come i match interni con Napoli e Treviso, non aspetta.
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