Top 500 alla Clivet nell’era “degli squilibri globali”

La seconda tappa del ciclo di incontri dedicato alle imprese del Nord Est promosso da Nord Est Multimedia e PwC Italia, si è svolto nella sede dell’azienda leader della climatizzazione a Villapaiera di Feltre. Cremonese (Confindustria Belluno Dolomiti): le Olimpiadi sono una grande occasione per mostrare al mondo le nostre eccellenze industriali

Un momento della tappa di Top 500 alla Clivet
Un momento della tappa di Top 500 alla Clivet

La seconda tappa di Top 500, il ciclo di incontri dedicato alle imprese del Nord Est promosso da Nord Est Multimedia e PwC Italia, si è tenuta nella sede di Clivet a Villapaiera di Feltre, nel cuore del Bellunese.

L’incontro ha posto al centro del dibattito il tema di come le aziende del territorio stiano affrontando quella che viene ormai definita “l’era degli squilibri globali”: un contesto segnato da tensioni geopolitiche, incertezza nelle forniture, aumento dei costi delle materie prime e crescente competizione internazionale.
Anche quest’anno la classifica delle Top 100 aziende di Belluno (la classifica provinciale nel Bellunese si ferma a 100, considerata la minore popolazione di imprese del territorio) ha offerto una fotografia puntuale del tessuto produttivo locale, con profitti aggregati pari a 374 milioni con l’export che pesa tra il 60 e il 70%, capace di mantenere un’elevata qualità e specializzazione nei settori che storicamente rappresentano l’identità economica della provincia: occhialeria, meccanica, elettrotecnica e componentistica avanzata.

Un insieme di imprese che ha visto i ricavi complessivi crescere del 6 per cento, a 9 miliardi di euro, un incremento ben distribuito fra gruppi di grandi dimensioni e aziende più piccole.

Questa stessa caratterizzazione, come ha spiegato Michele Fabrizi, direttore del dipartimento di scienze economiche e aziendali “Marco Fanno” dell’università di Padova, autore della ricerca sulle aziende Top 100, si è vista a livello di margine: a fronte di un calo complessivo, il numero di imprese che sono riuscite ad aumentarle è comunque elevato, pari al 56 per cento del totale.
A fare da cornice all’evento, la Clivet, simbolo della vocazione tecnologica del territorio: nata nelle Dolomiti e oggi protagonista sui mercati globali della climatizzazione avanzata, l’impresa è fortemente impegnata nei processi di innovazione per l’efficienza energetica e la sostenibilità degli edifici.
Il pomeriggio si è aperto con i saluti di Luca Piana, vicedirettore di Nord Est Multimedia, e di Filippo Zagagnin, Partner di PwC Italia.

Successivamente, dopo la presentazione dello studio da parte di Michele Fabrizi, sono intervenuti sul palco gli imprenditori e i manager delle aziende del territorio.

La prima tavola rotonda ha visto il confronto tra Michele Aracri, amministratore delegato di De Rigo, Paolo Biscaro, Chief financial officer di Clivet, e Massimo Cassol, R&D Manager di Maricell, che hanno condiviso le proprie strategie di adattamento e innovazione in un mercato in rapida evoluzione. I relatori hanno focalizzato l’attenzione sulle strategie messe in atto per superare gli shock degli ultimi anni.

«Il 2025 è stato un anno di grandissima prudenza, con attenzione a tutti i costi e agli investimenti non necessari», ha detto Aracri, «avevamo previsto un anno difficile, anche se certamente non avevamo potuto prevedere i dazi. Per dare un’idea: da marzo a giugno non abbiamo esportato un occhiale negli Stati Uniti, perché non sapevamo che tariffe applicare. Abbiamo riniziato ma certamente quest’anno su questo mercato vedremo un calo».

«Abbiamo investito in altri mercati, ad esempio ci sta dando molto la Polonia, e posso dire che il 99% siamo riusciti a coprire quel deficit e a livello di marginalità faremo meglio dell’anno scorso».
Nella seconda parte dell’incontro si sono alternati Michele Faggioli, chief strategic development officer del gruppo lombardo-bellunese Lu-Ve, Davide Schinetti, chief operating officer di EssilorLuxottica, e Ivan Lavatelli Partner di PwC Italia, in un dialogo incentrato sulle sfide della competitività globale e sui nuovi modelli industriali.
A chiudere i lavori è stato Alessio Cremonese, vicepresidente di Confindustria Belluno Dolomiti, che ha offerto una riflessione sul ruolo del sistema industriale provinciale in questa fase di trasformazione profonda, sottolineando l’importanza della collaborazione, dell’innovazione e del radicamento territoriale per affrontare le sfide del futuro.

Cremonese ha sottolineato la capacità di reagire del territorio, che è riuscito ad assorbire gli effetti negativi di un periodo difficile, continuando a investire, cambiando le catene di fornitura e diversificando i mercati di sbocco: «Ora abbiamo la grande occasione delle Olimpiadi di Milano Cortina, che porteranno sul nostro territorio un milioni di persone e saranno viste da miliardi di spettatori in tutto il mondo: come Confindustria Belluno Dolomiti ci stiamo impegnando per far vedere al mondo le eccellenze industriali del nostro territorio».

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