Milano Cortina 2026, Mattarella consegna il tricolore agli atleti italiani
Al Quirinale Mattarella affida la bandiera ai portabandiera olimpici e paralimpici di Milano Cortina 2026. Buonfiglio: «Evento unico in casa nostra». De Sanctis: «Il movimento paralimpico cresce». Abodi: «Impegno e orgoglio azzurro per un traguardo vicino»

Si è tenuta oggi, lunedì 22 dicembre, al Quirinale la cerimonia di consegna della bandiera agli atleti italiani in partenza per i Giochi olimpici e paralimpici di Milano Cortina 2026.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo l’inno di Mameli e i discorsi delle istituzioni, ha affidato il tricolore ai portabandiera dell'Italia Team Federica Brignone, Arianna Fontana, Amos Mosaner e Federico Pellegrino, Chiara Mazzel e René De Silvestro in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2026. La cortinese Stefania Constantini leggerà il giuramento alla cerimonia di apertura di Cortina.
All’udienza ha preso parte una rappresentanza di atlete e atleti, tecnici e dirigenti, guidati dal presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, e dal presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Marco Giunio De Sanctis.
“Grazie presidente Mattarella per aver trovato del tempo per noi – afferma Luciano Buonfiglio, presidente del Coni -. Sarà un appuntamento unico gareggiare nel nostro Paese. L’impegno è quello di un tricolore che sventolerà sempre di più. Scegliere gli atleti è stato difficile: molti di loro avrebbero potuto fare gli alfieri, abbiamo tenuto conto anche delle distanze tra Milano e Cortina. A Cortina la scelta è stata ancora più difficile, ma abbiamo scelto Federica Brignone per la sua costanza e resilienza dopo il grave infortunio. Stefania Constantini leggerà il giuramento alla cerimonia di apertura nella Regina delle Dolomiti”.

“Questa cerimonia è l’evento più potente dopo l’accensione della Fiamma olimpica e paralimpica – afferma Marco Giunio De Sanctis, presidente del Comitato Italiano Paralimpico -. Il movimento paralimpico è cresciuto tantissimo in questi anni, ma tanto ancora si deve fare nell’avvio dello sport paralimpico. Tanto bisogna fare se vogliamo stare al passo dei grandi paesi che hanno molti più tesserati dei nostri. Tutti devono avere la possibilità di fare sport, noi abbiamo una squadra competitiva”.
“Oggi diamo il tricolore ai nostri sei atleti - afferma Andrea Abodi, ministro dello Sport -. Ci aspettiamo da loro l’impegno quotidiano, quello che portano avanti anche in questi giorni. A loro diamo anche la maglia azzurra, sognata da molti. Mancano 46 giorni e ognuno di voi sarà emozionato, ma in questi giorni c’è anche l’emozione dei cantieri in corso seguiti da persone che hanno l’obiettivo di consegnare tutto entro il 6 febbraio”.
L’atleta cadorino
«Per me oggi è un giorno veramente speciale per due motivi – afferma l’atleta cadorino René De Silvestro -. Il primo è perché sono qui, un'emozione che non mi ricapiterà mai più nella vita. Ricevere il tricolore dalle sue mani presidente Mattarella è una cosa che mi riempie di orgoglio. Il secondo motivo è perché oggi, esattamente 12 anni fa, mi è cambiata la vita. E ora che sono qui in questo momento, in questo preciso istante, mi rendo conto davvero dentro di me che qualcosa di buono l'ho fatto e continuerò a farlo per me, per chi mi sta vicino, per la mia squadra per l'Italia e soprattutto per le nuove generazioni, per chi verrà dopo».
Il Presidente Mattarella
«Ringrazio in maniera intensa gli alfieri – afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella -. Questa cerimonia è sempre coinvolgente, ma questa volta di più perché siamo noi ad organizzare i Giochi. L’Italia sarà con i nostri atleti e le premesse, visto gli ultimi risultati, sono ottime. Per loro sarà una grande occasione sportiva, per altri sarà l’occasione di scoprire il nostro paese. Grazie a chi ha voluto le Olimpiadi e a chi le sta realizzando, dalle Regioni ai Comuni fino alla Fondazione. In questo tempo difficile, sarà molto importante il messaggio di pace dei Giochi. Grazie anche per il grande lavoro svolto dal Comitato paralimpico e dai suoi rappresentanti».
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