Venezia, una biblioteca con ascensore dentro la chiesa del Cinquecento

Chiesa dello Spirito Santo alle Zattere, patto Ca’ Foscari-Patriarcato da 10,5 milioni. Moraglia: «I tempi cambiano, trovare lo scopo per i luoghi»

Pietro Urbani
La chiesa di Spirtito Santo alle Zattere
La chiesa di Spirtito Santo alle Zattere

A vent’anni dalla chiusura, la chiesa cinquecentesca dello Spirito Santo si prepara ad accogliere una nuova biblioteca. Dopo il Protocollo d’Intesa firmato a luglio 2024 tra Ca’ Foscari e la Diocesi, ieri pomeriggio la Rettrice Tiziana Lippiello e il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, hanno sottoscritto l’addendum che stabilisce entro il 30 settembre 2026 l’atto di costituzione del diritto reale dell’uso dell’immobile.

«Sono convinto che si debba trovare uno scopo a un luogo che altrimenti sarebbe chiuso» ha detto il Patriarca Moraglia tra le pareti dell’Aula Berengo, nella sede centrale dell’Ateneo, «I tempi cambiano, il numero di comunità parrocchiali diminuisce. Nell’era della tecno-scienza la biblioteca deve mantenere il suo ruolo di punto di contatto con la realtà.

È il tempo dell’intelligenza artificiale, e gli scenari non sono solo variabili solo dal punto di vista lavorativo, ma aprono anche a degenerazioni in cui tutto parrà preconfezionato. La nostra cultura si limita a dire che non ci sono più domande, forse quelle che vengono poste nascono da risposte già date».

Il polo

Inserita in un polo culturale che conta già l’Accademia di Belle Arti, il museo Guggenheim, Punta della Dogana e Fondazione Cini, struttura della biblioteca sarà collocata al centro della navata e sarà realizzata su tre livelli, per arrivare a ospitare duemila metri lineari di libri e 290 posti lettura complessivi.

Nei quattro piani dell’installazione ci saranno ballatoi perimetrali che consentiranno l’accesso ai libri, un ascensore e una visuale verso gli altari e il monumento in controfacciata. «Verrà anche valorizzata l’area delle cantorie per lo svolgimento e la promozione di attività legate alla Terza missione» ha precisato il direttore generale di Ca’ Foscari, Gabriele Rizzetto. A queste vanno aggiunte le opportunità di studio e di ricerca offerte tanto dal patrimonio artistico della chiesa quanto dal ricco archivio storico patriarcale.

L’investimento 

L’investimento stimato per la realizzazione del progetto si aggira intorno ai 10,5 milioni di euro, distribuito in 30 anni, quando scadrà il comodato d’uso, anche se la volontà da parte dell’università è di creare le condizioni per proseguire il rapporto quanto più possibile. «Per noi il progetto è oneroso» ha osservato la Rettrice Lippiello, «ma abbiamo pensato potesse avere grande valore per la comunità».

Per quanto riguarda invece le tempistiche dei lavori, l’obiettivo è quello di rendere operativa la biblioteca entro il 2030.

Ca’ Foscari Flow Zone

Persiste intanto l’incognita relativa alla Cfz: la Ca’ Foscari Flow Zone è una dei luoghi di studio maggiormente frequentati dagli studenti dell’Ateneo veneziano, ma il contratto di locazione scadrà a novembre 2026. «Fino a quando allo Spirito Santo non ci sarà niente di operativo il nostro intento è proseguire con la Cfz» ha aggiunto il d.g. Rizzetto, «Stiamo lavorando con la proprietà per trovare un accordo che possa lasciare tutti soddisfatti».

Guardando al futuro, destinatari del nuovo spazio non saranno solo gli studenti, ma tutta la comunità cittadina, in nome di quel «giusto equilibrio che la città stava cercando» sottolineato dall’Assessore all’Università, Paola Mar.

«Questo progetto è un passo in avanti verso Venezia Città Campus, che si pone l’obiettivo di rendere maggiormente accogliente la città per i nuovi cittadini. È giusto aiutare chi dimostra le capacità di riconvertire correttamente il territorio e di prendere decisioni con quell’umanità di cui spesso ci dimentichiamo». —

 

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