Veneto Banca, in 300 parte civile a processo: «Rivogliamo i soldi»
Iniziata l’udienza preliminare contro i vertici dell’ex Popolare. Dieci gli imputati accusati di bancarotta per distrazione

Trecento ex soci, che hanno perso i risparmi di una vita acquistando azioni di Veneto Banca, hanno depositato la richiesta di costituzione di parte civile, durante l’udienza preliminare, iniziata ieri mattina, in tribunale a Treviso, nel procedimento penale del terzo filone d’inchiesta sul crac dell’ex Popolare di Asolo e Montebelluna.
Dieci gli imputati, tra vertici e manager dell’istituto di credito, che devono rispondere di bancarotta per distrazione.
In cima alla lista degli imputati ci sono i nomi di Vincenzo Consoli, prima amministratore delegato e poi direttore generale dell’istituto, e di Flavio Trinca, ex parlamentare, presidente del consiglio d’amministrazione di Veneto Banca dal 1997 al 2014.
Non ci sono membri del consiglio d’amministrazione, ma, oltre a Consoli e Trinca, solo dirigenti, funzionari e consulenti dell’istituto di credito.
Ventiquattro i legali che ieri mattina hanno depositato in tribunale le richieste di costituzione di parte civile. Trecento, secondo le prime indiscrezioni, 180 delle quali con l’avvocato trevigiano Luigi Fadalti.
I consiglieri giudiziali, che rappresentano la curatela, si sono costituiti parte civile solo per uno dei capi d’accusa, quello riguardante la transazione da 3,6 milioni di euro per indennità di fine rapporto a Consoli quando ormai la barca stava affondando.
Oltre a Consoli e Trinca alla sbarra ci sono Francesco Favotto, presidente del consiglio di amministratore, Mosè Fagiani, condirettore della banca, Romeo Feltrin, vicepresidente del comitato crediti, Daniele Scavaortz, membro dello stesso comitato, l’avvocato Pierluigi Ronzani (coinvolto per aver ottenuto da Veneto Banca il pagamento di una parcella per un’operazione inesistente), Michele Stiz, componente del collegio sindacale, che attraverso società a lui riconducibili ha ottenuto dei finanziamenti.
E ancora Mauro Angeli, amministratore unico della Vimet, e Attilio Carlesso, consigliere di amministrazione di Veneto Banca dal 2008 al 2014, e presidente del collegio sindacale della stessa Vimet: società che aveva ottenuto un ricco finanziamento dall’ex popolare.
Per il momento i legali degli imputati non hanno ancora deciso se chiedere riti alternativi o imboccare la via del processo ordinario. Solo l’ex presidente Francesco Favotto (difeso dall’avvocato Marcello Stellin) ha già deciso di chiedere al gup Cristian Vettoruzzo di accedere al rito abbreviato. Si torna in aula l’8 luglio prossimo.
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