Il Tar blocca la caccia in alcuni valichi montani veneti, esultano Avs e associazioni animaliste
Il Tar ha sospeso parzialmente la modifica del calendario venatorio proposta dalla Giunta regionale. Il consigliere di Avs Andrea Zanoni: «Batosta per Zaia»

Cacciare in alcuni valichi montani non sarà più permesso. Lo ha stabilito il Tar veneto, accogliendo le istanze di diverse associazioni, quali Lega per l'Abolizione della Caccia, Lega Anti Vivisezione, Lndc Animal Protection, Lega Italiana Protezione degli Uccelli e Oipa Italia Odv. L’atto emesso dal Tribunale amministrativo regionale ha sospeso parzialmente la modifica del calendario venatorio, vale a dire il documento regionale che regolamenta l’attività di caccia, voluta dalla Giunta regionale.
L’atto evidenza l’omessa tutela dei tratti migratori veneti con l’obiettivo di tutelare animali come l’allodola e il moriglione. Soddisfatto del risultato Andrea Zanoni, consigliere regionale di Alleanza verdi e sinistra: «Questa decisione del Tar è una batosta per Zaia e per il suo assessore. Finalmente la Giustizia mette fine a una pratica inaccettabile: la scrittura del calendario venatorio non può essere un 'dettato' delle associazioni venatorie, ignorando i pareri tecnico-scientifici dell'Ispra. È una vittoria della legalità e, soprattutto, di chi difende la natura e gli animali selvatici».
Zanoni lancia poi la sfida al centrodestra: «Per i voti di pochi, si mette a repentaglio la vita di milioni di uccelli selvatici. A novembre avremo l’occasione per mandare a casa questa destra che non ha a cuore la tutela del nostro patrimonio faunistico e naturalistico».
Di seguito un estratto dell’ordinanza del Tar Veneto:
"Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Quarta) accoglie l’istanza cautelare e, per l’effetto: a) sospende l’efficacia della deliberazione della Giunta Regionale della Regione Veneto 11 giugno 2025, n. 649, avente a oggetto la “Stagione venatoria 2025/2026. Approvazione del calendario venatorio regionale (art. 16 L.R. n. 50/93)”, nelle parti in cui: -vieta la caccia nei soli valichi montani del “Monte Pizzoc” e del “Passo Monte Croce Comelico” e non anche negli altri valichi già noti per il passaggio dei migratori, come quelli ricompresi all’interno delle ZPS nel cui formulario è indicata la presenza di flussi migratori; -prevede, per la specie dell’allodola, il carniere di 10 capi al giorno e 50 capi per stagione invece che di 5 capi al giorno e 25 capi per stagione; – consente, per la specie del moriglione, che ogni cacciatore possa abbattere 2 capi al giorno e 10 esemplari per stagione indipendentemente dal numero massimo di 2.472 individui abbattibili in tutto il territorio regionale".
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