Strage di Santo Stefano, Angelika patteggia: udienza il 10 settembre

La priorità è non tornare nel carcere della Giudecca, l’alternativa è un abbreviato. La donna è sempre in libertà vigilata
Gigi Sosso
Angelika Hutter
Angelika Hutter

Prosciglimento o patteggiamento. Male che vada, un abbreviato. Angelika Hutter comparirà martedì 10 settembre davanti al giudice per le udienze preliminari Elisabetta Scolozzi e al pubblico ministero Simone Marcon.

L’udienza preliminare per omicidio stradale plurimo, inizialmente fissata per il 21 giugno, era saltata per un difetto di notifica.

La priorità del difensore Giuseppe Triolo è che la 33enne accusata della strage di Santo Stefano di Cadore del 6 luglio 2023 non torni in carcere, nella cella veneziana della Giudecca, che ha lasciato il 23 marzo, alla fine del tempo massimo di carcerazione preventiva.

Nell’incidente probatorio del 16 marzo, di fronte al gip Enrica Marson, è emerso un vizio parziale di mente, ma per Triolo la tedesca di Deggendorf era completamente incapace d’intendere e volere, quando con la sua Audi A3 nera ha investito e ucciso i turisti veneziani Marco e Mattia Antoniello e Maria Grazia Zuin, in via Udine e, dunque, non sarebbe punibile.

Il legale bellunese lo sostiene, sulla base della perizia del suo consulente di parte. La prima alternativa percorribile è concordare un patteggiamento con la Procura, che però potrebbe essere talmente alto da consigliare, invece, un abbreviato sugli atti già raccolti dal pubblico ministero.

In ogni caso non si andrà al dibattimento pubblico, davanti al tribunale di Belluno. È poco meno che escluso.

Il sostituto procuratore Marcon, invece, chiederà il rinvio a giudizio, perché la capacità era grandemente scemata, ma non certo del tutto.

Il magistrato non arriva a dire che l’ha fatto apposta ma per il pm non c’è dubbio sul fatto che sia colpevole e vada condannata.

Nel frattempo si sta confrontando con il difensore per concordare una pena, che sia il più possibile equa, diversamente si discuterà l’abbreviato, invitando poi il collegio a chiudersi in camera di consiglio per elaborare la sentenza di primo grado.

Angelika Hutter era salita a Belluno per l’incidente probatorio, mentre non si è vista per la preliminare rinviata per il problema tecnico.

È in libertà vigilata in una struttura psichiatrica della provincia di Verona, dove si sta sottoponendo alla cure necessarie al suo caso.

In un secondo momento comincerà a pensare al processo per minaccia aggravata che l’aspetta a Bolzano, dove avrebbe affrontato il commesso di un centro commerciale con un grosso martello.

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