Maniero di nuovo a processo, l’accusa: ha pestato il compagno di cella perché russava

L’ex boss della mala del Brenta davanti al giudice di Firenze per un episodio del luglio 2020: avrebbe rotto il naso all’uomo detenuto con lui usando il telecomando della televisione. In aula la testimonianza della vittima collegata da una località protetta

Sabrina Tomè
Felice Maniero in una foto di archivio
Felice Maniero in una foto di archivio

Nuovo processo con imputato Felice Maniero, l’ex boss della mala del Brenta, stavolta accusato di aver pestato un compagno di cella durante la detenzione nel carcere di Sollicciano perché disturbato dal suo russare.

L’udienza si è tenuta giovedì 17 luglio dinanzi al Tribunale di Firenze, Terza sezione penale.

I fatti risalgono al 18 luglio 2020, quando Faccia d'angelo era detenuto nel carcere fiorentino a seguito della denuncia per maltrattamenti sporta dalla sua ex compagna.

In video collegamento da un sito protetto, l’ex compagno di cella ha raccontato l'episodio dicendo che Maniero lo aveva aggredito di notte colpendolo ripetutamente con il telecomando della tv, procurandogli un trauma facciale con frattura delle ossa proprie del naso, con lesioni guaribili in 10 giorni.

«Mi è saltato addosso, mi ha bloccato il braccio destro con il ginocchio, mi ha afferrato per il collo e mi ha colpito ripetutamente sul capo e sul viso con il telecomando della televisione, dicendomi "Vuoi che te la stacco adesso la testa?”».

Soltanto il pronto intervento degli agenti di polizia penitenziaria ha evitato il peggio.
Maniero, difeso dall’avvocato Rolando Iorio, si è dichiarato innocente e verrà sentito a settembre .

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