Multa a chi bestemmia nel locale: ma solo se c’è una donna

Iniziativa dei gestori del locale di Montegrotto: «Non tolleriamo certi comportamenti. È irrispettoso, già riscosse diverse contravvenzioni»

Federico Franchin
Il cartello apparso nel locale di Domenico Induddi e Francesco Silvio Carbonara a Montegrotto
Il cartello apparso nel locale di Domenico Induddi e Francesco Silvio Carbonara a Montegrotto

«Chi bestemmia in presenza di una donna paga una multa di 1 euro». È il cartello che da un po’ di tempo è posto vicino alla cassa del panificio-enoteca “Vino, pane e delizie” di corso delle Terme, a Montegrotto.

L’idea è venuta ai titolari Domenico Induddi e Francesco Silvio Carbonara, che in piena emergenza sanitaria Covid-19 hanno con coraggio rilevato il locale. Un successo fin da subito con tanta gente che frequenta l’enoteca. Un punto di ritrovo ormai classico per i residenti delle Terme e non solo.

«Siamo felici di vedere tanta gente frequentare la nostra enoteca», dicono i due titolari. «Ormai siamo amici di tutti, da buoni pugliesi.

Quello che non tolleriamo da parte dei nostri avventori è però la bestemmia, soprattutto quando viene pronunciata di fronte ad una donna o in sua presenza». Come sempre le regole si fanno rispettare con delle sanzioni.

«Abbiamo deciso di multare i nostri clienti che bestemmiano con una cifra simbolica di un euro», dicono ancora Domenico e Francesco.

«È una misura che piano piano sta contribuendo a migliorare la situazione. Crediamo che bestemmiare e farlo in presenza di una donna sia una forte mancanza di rispetto. Questo poi è un periodo in cui il gentil sesso è purtroppo vittima anche di violenze». «Finora di clienti ne abbiamo sanzionati», proseguono i titolari.

«Stiamo valutando a chi destinare la cifra raccolta, che sicuramente andrà in beneficenza per aiutare magari qualche associazione che difende i diritti delle donne». Sempre alla cassa di “Vino, pane e delizie” vi è anche un altro salvadanaio, stavolta scherzoso con la scritta “Supporto psicologico staff (e ferie). «Sì, perché un gestore di un locale deve essere anche un po’ psicologo», scherzano i due titolari, originari di Bitetto, in Puglia.

Proprio dal “tacco” del Bel Paese i due soci-amici sono arrivati ad Abano nel 1998 per cercare fortuna in Veneto, in particolare ad Abano.

Dopo due decenni di gavetta in sala all’Abano Hotel Ritz, ecco la scelta di mettersi in proprio e di acquisire il panificio-enoteca di corso delle Terme. «Ormai qui ci conoscono tutti», raccontano ancora Domenico e Francesco. «Il nostro locale è diventato un punto di riferimento per persone di qualsiasi ceto sociale.

Crediamo che il compito di un commerciante sia anche quello di educare e di avere un rapporto schietto e cordiale con i propri clienti. Siamo felici che in molti abbiano colto il nostro invito a non nominare il nome di Dio invano.

Tra un rimbrotto, scherzoso, e un altro stiamo riuscendo a infondere il rispetto e l’educazione, soprattutto nei confronti delle donne, che va detto sono nostre assidue avventrici». 

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