Crisanti: «Russo ha fatto bene, il governo strizza l’occhio ai no vax»

Lo scienziato e senatore Pd sulle nomine nella commissione ministeriale sui vaccini: «Schillaci non decide da solo. Anche io me ne sarei andato»

Enrico Ferro
Andrea Crisanti, scienziato e senatore del Pd
Andrea Crisanti, scienziato e senatore del Pd

Andrea Crisanti, scienziato e ora senatore del Pd. Lei, che come tanti altri ha affrontato il corpo a corpo con il Covid a mani nude, cosa pensa delle dimissioni della dottoressa Francesca Russo dalla commissione ministeriale sui vaccini?

«Ha fatto bene. Del resto, se non si è resa conto lei che i vaccini hanno un impatto importante... Il Veneto ha lanciato delle campagne importanti».

Lei non ha mai risparmiato le critiche al Veneto in tema di sanità, stavolta però si complimenta per la decisione presa da una sua dirigente. E questo è un fatto.

«Chi è stato in prima linea contro il Covid non può che trovare sconcerto doversi misurare con persone che nutrono le loro argomentazioni di aneddoti, invece che di scienza».

E del fatto che il ministro alla Salute Orazio Schillaci abbia inserito due figure vicine al mondo no vax cosa pensa?

«Io non posso credere che tutto ciò che fa Schillaci sia frutto di una scelta indipendente. Lui è un medico, un professore universitario: è stato rettore di una importante università. Non può non rendersi conto che i vaccini sono stati una delle armi più importanti, insieme alle misure di igiene e agli antibiotici, per allungare la vita delle persone di almeno 50 anni».

Dice che il suo operato è condizionato da qualcuno?

«Su tante cose è teleguidato. Purtroppo non è indipendente. Altrimenti non si spiegherebbero alcune cose, come questa».

Lui non sta rispondendo alle critiche che gli stanno piovendo addosso dopo la nomina dei componenti del Nitag.

«Non sta rispondendo perché non è una sua scelta. Vorrei però ricordargli che una volta finito il suo mandato di ministro, dovrà rispondere a tutta la comunità scientifica. È evidente che si trova in grande imbarazzo. Gli hanno fatto la lista e alcuni nomi glieli hanno imposti».

Ne è così sicuro?

«Certo. Anzi, sottolineo: mi complimento con la dottoressa Russo che ha avuto coraggio e pubblicamente ha deciso di dissentire».

Secondo lei perché il Governo strizza l’occhio al mondo no vax?

«Che il governo debba in qualche modo rendere conto a quelli che pensa siano elettori, non c’è niente di male in generale. Certo, quando questo avviene a discapito della scienza e della salute allora il discorso cambia. Ogni governo ha come riferimento le persone si identificano nel programma elettorale. Qua però la situazione è più grave».

In che senso?

«Hanno preso posizioni molto ambigue sui vaccini e sulla strategia di controllo anti Covid e questo li ha portati a fare due cose molto pericolose: a non aderire al protocollo dell’Onu sul piano pandemico internazionale e a mettere persone scettiche sui vaccini nel comitato del ministero. Questo è un prezzo che pagherà l’Italia intera».

C’è anche un professore dell’Università di Padova nella commissione Nitag, è Pietro Ruggieri.

«È un docente che ha tutta la mia stima. È molto bravo e competente nel suo campo».

Secondo lei dovrebbe dimettersi?

«Ognuno agisce in base alla propria coscienza. Io evito di dare giudizi. Magari lui pensa che rimanendo lì può dare un contributo positivo. La Russo, invece, non aveva nessuna voglia di stare a discutere con quei personaggi. Sono approcci diversi. Ma se il prof Ruggieri rimane non mi sento di criticarlo».

Lei cosa avrebbe fatto?

«Io me ne sarei andato, ovviamente. Le sfumature di grigio non fanno parte del mio Dna. Di fronte all’etica e alla morale il grigio non trova spazio».

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