Hydro tira dritto: «Ce ne andiamo da Feltre»
Confronto teso tra sindacati e vertici aziendali: non resta che la cessione dell’attività per salvare 115 posti di lavoro

«Hydro qui non ci vuole più stare». Più di tre ore di incontro – oggi, mercoledì 3 dicembre – tra sindacati, Rsu e vertici aziendali per sentirsi dire quello che era nell’aria. La multinazionale norvegese ha preso la sua decisione: Feltre non è più strategica, i conti degli ultimi tre anni sono stati cattivi e l’indice di produttività è basso. Il futuro dell’ex Metallurgica è quanto mai incerto, appeso a una non meglio precisata disponibilità al confronto manifestata dall’azienda. Ed è su questa disponibilità al confronto che si giocherà nei prossimi mesi il ruolo di lavoratori, sindacati e istituzioni con l’obiettivo di preservare il sito produttivo con i suoi operai all’interno. L’unica strada davvero praticabile – anche se ieri nessuno l’ha ufficialmente vocata – è la cessione a un altro operatore nel settore dell’alluminio. Non è granché, ma è abbastanza per non dichiarare chiusa la partita e decidere di rimuovere il blocco ai cancelli durato sei giorni e riprendere la produzione fin da domani mattina.
È questo l’esito del confronto avvenuto nella sede feltrina di Confindustria con una coda in municipio dove il sindaco Fusaro ha convocato tutte le parti per essere informata sull’esito del faccia a faccia e per prendere asua volta posizione e delieanre una strategia insieme ai lavotaori. Con il primo cittadino c’erano il vice Claudio Dalla Palma e l’assessore Maurizio Zatta.
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