Emergenza Lingua blu: a Belluno arrivano le prime 650 dosi di vaccino
In Alpago ci sono 4000 capi ovicaprini in 90 allevamenti: a rischio le pecore. Scatta il piano contro l’epidemia sotto la regia dell’Ulss 2

Emergenza Lingua blu: domani mattina, venerdì 8 agosto, arriveranno all’Ulss 2 di Belluno le prime 650 dosi di vaccino per bloccare l’epidemia di Blue Tongue negli ovini e negli yak che ha già provocato 70 decessi in 12 allevamenti di pecore dell’Alpago e in due di Yak in Alpago e sul monte Rite.
Sono infatti gli ovini e gli yak gli animali più sensibili alla malattia, un virus trasmesso da un moscerino, che può provocare la morte dell’animale nel 30-40 per cento dei capi colpiti. In Alpago ci sono circa 4000 capi ovicaprini, in 90 allevamenti. Ma mentre alle capre non succede nulla, alle pecore sì. E queste pecore dell’Alpago appartengono ad una razza che era in via di estinzione e che si sta cercando con fatica (causa anche i lupi) di mantenere. Saranno poi i veterinari dell’Ulss a vaccinare i capi, non solo quelli dell’Alpago ma a tutti i piccoli e medi allevatori di ovini che ne fanno richiesta.
Il danno per gli allevatori è evidente, ma c’è un messaggio che l’Ulss ha voluto lanciare: non c’è alcun pericolo per l’uomo, né dal morso del moscerino, né dal consumo di carne di agnello. Infatti i capi che sono pronti per la macellazione possono essere inviati ai macelli, quello che viene limitato è il passaggio di animali da un allevamento all’altro. Oltre alla vaccinazione, che è l’unico modo per contenere la malattia, gli allevatori sono stati invitati a usare repellenti sugli animali per proteggerli dalle punture dei moscerini.
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