Regionali, 4,5 milioni di veneti al voto: affluenza in calo, alle 12 alle urne il 10 per cento degli elettori

Seggi aperti dalle 7 alle 23, e poi domani fino alle 15. In mattinata hanno votato tutti i candidati alla presidenza, eccetto Rizzo, che ha scelto di non recarsi alle urne. Alle 12 affluenza ferma al 10 per cento, contro il 14,74 delle scorse regionali

Laura Berlinghieri
In alto da sinistra Fabio Bui, Giovanni Manildo, Alberto Stefani e Riccardo Szumski
In alto da sinistra Fabio Bui, Giovanni Manildo, Alberto Stefani e Riccardo Szumski

Si vota. Oggi e domani quasi 4,5 milioni di veneti saranno chiamati alle urne, per eleggere il nuovo presidente della Regione Veneto e i consiglieri regionali che siederanno al Ferro-Fini.

Quando si vota

Cabine elettorali aperte oggi, domenica 23 novembre, dalle 7 alle 23; e domani, lunedì 24 novembre, dalle 7 alle 15. Lo spoglio inizierà subito dopo, il che significa che già domani conosceremo il nome del nuovo presidente, che assumerà l’eredità di Luca Zaia.

Quanto alla composizione del Consiglio regionale, per la sua definizione potrebbe invece essere necessario più tempo. Ma interessante sarà anche un altro dato, quello dell’affluenza, che verrà aggiornato con costanza, già da oggi.

Per votare, bisognerà presentarsi al seggio di riferimento muniti di un documento d’identità valido e della tessera elettorale: in caso di smarrimento, potrà essere chiesta agli uffici dell’anagrafe del proprio Comune.

Per la prima volta, al seggio, gli elettori non saranno suddivisi in due file separate, a seconda del sesso.

 


 

L’affluenza alle ore 12: ha votato il 10 per cento dei veneti 

Primi dati con l’affluenza delle ore 12: nelle 4.729 sezioni ha votato il 10,11 per cento degli aventi diritto al voto, a fronte del 14,75 di cinque anni fa. Nel dettaglio, Belluno è all'8,00 (11,44 nel 2020), Padova riscontra un 10,91 (15,80 all’ultima tornata delle regionali), Rovigo il 9,39 (14,79 cinque anni fa), Treviso il 9,86 (14,12 alla più recente campagna per il Veneto), Venezia il 10,23 (era al 15,27 cinque anni fa), Verona il 9,94 (14,59 nel 2020) e Vicenza 10,40 (14,95 nell’ultima elezione regionale). Da capire se l’andamento resterà questo o se il vero grande vincitore, alla fine, sarà l’astensionismo.

  • Qui la tabella che riporta la percentuale di votanti in Veneto alle ore 12 (dati Eligendo)

 

I big della politica veneta al voto

Il presidente uscente della Regione Veneto Luca Zaia ha votato questa mattina alle 9.00 al seggio delle scuole di San Vendemiano, in provincia di Treviso.

Il candidato alla presidenza della Regione Fabio Bui (Popolari per il Veneto) è stato il primo, tra gli aspiranti governatori, a recarsi alle urne, a Loreggia.

A metà mattinata anche Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Veneto, ha votato nel suo seggio, la scuola Primo Maggio, nel quartiere San Bartolomeo di Treviso

Il candidato del centrodestra Alberto Stefani ha votato attorno alle 11 nella scuola primaria Locatelli di Borgoricco, il paese dell’Alta Padovana di cui è stato anche sindaco

Riccarso Szumski ha votato in tarda mattinata al comprensivo di Santa Lucia di Piave, Comune di cui è stato sindaco. 

Scelta particolare quella di Marco Rizzo, candidato alla presidenza sostenuto dalla lista Democrazia Sovrana Popolare. Residente a Rovereto, in Trentino, ha deciso di non andare a votare. Avrebbe potuto chiedere una deroga per votare in qualunque seggio delle circoscrizioni in cui è candidato, ma non l’ha fatto.


Come si vota

Sette circoscrizioni, per altrettante province. Significa che, una volta al seggio, gli elettori si troveranno di fronte a un ventaglio differente di candidati, a seconda della provincia di residenza.

Le modalità di voto sono diverse. L’elettore potrà tracciare un segno sul simbolo della lista favorita, esprimendo – ma non è obbligatorio – fino a due preferenze. Le preferenze si esprimono scrivendo il cognome, oppure il nome e il cognome del candidato o dei candidati; in caso di doppia preferenza, esse devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. È possibile, parimenti, esprimere anche una o due preferenze, senza segnare il simbolo della lista legata a questi nomi.

Nel caso in cui l’elettore non esprima anche il suo voto per il candidato alla carica di presidente, la preferenza verrà considerata in automatico riferita a quella legata alla lista. In alternativa, l’elettore potrà votare anche il candidato alla presidenza, ed è previsto il voto disgiunto: significa che sarà possibile votare una lista e, contemporaneamente, un candidato presidente che non è sostenuto da quella lista.

Infine, è possibile esprimere la propria preferenza anche per il solo candidato presidente, limitandosi a segnare il suo contrassegno.

Gli eletti

Gli eletti, in totale, saranno 51, dei quali nove per ciascuna delle circoscrizioni elettorali più popolose (Padova, Venezia, Treviso, Verona e Vicenza) e due nelle rimanenti (Belluno e Rovigo), più il presidente di Regione e il secondo più votato, tra i candidati alla stessa carica.

La soglia di sbarramento per le coalizioni è del 5%, a meno che queste non siano composte da almeno un gruppo di liste che abbia ottenuto quantomeno il 3% del totale dei voti validi.

Viene eletto presidente il candidato al vertice della Giunta che abbia ottenuto il maggior numero di voti validi; il secondo nella competizione, invece, viene automaticamente eletto consigliere.

Quanto invece al premio di maggioranza, alla coalizione collegata al presidente eletto spetta il 60% dei seggi, se questi ha ottenuto almeno il 40% dei voti validi; al di sotto della soglia, invece, gli spetta il 55% dei seggi. Infine, a regolare l’assegnazione dei seggi è anche il complicato “meccanismo dei resti”, regolato dal metodo D’Hont.

Sono eletti consiglieri regionali coloro che occupano il posto più alto nella graduatoria dei candidati di ciascuna lista, a seconda delle rispettive cifre individuali. A parità di cifre individuali, prevale l’ordine di presentazione nella lista.

Il consigliere eletto in più circoscrizioni elettorali è proclamato nella circoscrizione nella quale il gruppo di liste a cui appartiene ha ottenuto la maggior cifra elettorale percentuale di circoscrizione.

La composizione ufficiale del Consiglio regionale viene stabilita in seguito alla proclamazione degli eletti da parte della Corte d'Appello di Venezia e al successivo procedimento di convalida da parte dello stesso Consiglio regionale. La convalida non può avvenire prima che siano trascorsi quindici giorni dalla proclamazione.

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