Alberto Stefani è il nuovo presidente della Regione Veneto
Alberto Stefani è il nuovo presidente della Regione Veneto

Elezioni regionali, Stefani vince con oltre il 60%: «Avrò occhi e cuore solo per il Veneto». Manildo al 31%. Swg: Lega doppia FdI. Segui la diretta

I risultati delle elezioni regionali in Veneto in diretta, segui l’andamento del voto provincia per provincia. Il candidato del centrodestra oltre il 60%: i complimenti di Meloni, la telefonata di Zaia. Crolla l’affluenza: ha votato meno di un veneto su due

L. Berlinghieri, R. Currado, E. Cavarzan, R. Bon, D. Larocca, F. Bercic

Vittoria di Alberto Stefani e della coalizione di centrodestra oltre il 60%, inseguito da Giovanni Manildo del centrosinistra che si dovrebbe fermare a poco più del 30%. Ma soprattutto la Lega che, secondo le proiezioni di Swg, doppia Fratelli d’Italia. E un risultato influenzato pesantemente dall’astensionismo: tra domenica 23 e lunedì 24 novembre si è presentato alle urne meno di un veneto su due, il 44,64 per cento degli aventi diritto.

E’ il quadro che emerge dallo spoglio delle elezioni regionali in Veneto per la successione di Luca Zaia.

La seconda proiezione Swg, con una copertura del 17%, conferma il netto vantaggio del centrodestra in Veneto. Alberto Stefani è stimato al 61,8%, mentre Giovanni Manildo si attesta al 31,2%. L’outsider Riccardo Szumski buca il muro del 5%.

Poco prima delle 17.30, il messaggio social di Alberto Stefani che sancisce la vittoria: «Con grande emozione ho ricevuto l’onore di rappresentarvi. Sento dentro di me una forte responsabilità e anche una grande energia. Avrò occhi e cuore solo per il Veneto».

A ruota la benedizione di Giorgia Meloni: «La vittoria di Stefani frutto di lavoro e serietà del centrodestra».

Le altre liste raggiungono complessivamente il 5,7%, trainate soprattutto da Resistere Veneto (Szumski) che cresce al 5,4%, mentre Democrazia Sovrana e Popolare (Rizzo) rimane all’1%, e Popolari per il Veneto (Bui) allo 0,6%.

Il duello tra Lega e Fratelli d’Italia sembra avere un esito schiacciante per il Carroccio. Secondo Swg, la Lega risulta al 36,4%, Fratelli d’Italia al 17,5%, Forza Italia al 5,3%.

 

PER APPROFONDIRE

Evento Live

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  • Manildo ha chiamato Stefani per congratularsi

    Giovanni Manildo, candidato di centrosinistra alla presidenza del Veneto, ha chiamato il candidato di centrodestra Alberto Stefani per congratularsi con l'avversario per la vittoria alle elezioni regionali. Lo si apprende nel quartier generale di Stefani. 

  • Salvini: "Vince la squadra, buon lavoro Alberto"

    "Vince la squadra. Buon lavoro Alberto!": così il vicepremier Matteo Salvini sui social celebra la vittoria di Alberto Stefani pubblicando una foto assieme al neo presidente del Veneto e al presidente uscente Luca Zaia.

     

  • L'eurodeputato Borchia (Lega): "Nessun derby con i Fratelli"

    "Non abbiamo vissuto nessun derby tra Lega e Fratelli d'Italia, l'obiettivo era dare una maggioranza stabile alla prossima amministrazione regionale. Mi sembra che stiamo andando in questa direzione". Così Paolo Borchia, eurodeputato della Lega e vice segretario regionale della Lega Veneta.

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  • L'affluenza nel Bellunese: 35,29%, record negativo in Veneto

    Record negativo per Belluno che rappresenta la provincia dove si è votato meno (35,29% rispetto al 47,84% delle precedenti regionali). Il capoluogo chiude al 41,03 % (contro il 52,17% del 2020), mentre Feltre si ferma al 40,45% (rispetto al 51,38 %). A Calalzo di Cadore, Comune del senatore Luca De Carlo, l’affluenza subisce un drastico calo di 13 punti percentuali attestandosi al 45,83% (rispetto ai 58,61%), mentre a Borgo Valbelluna, il terzo Comune per abitanti, il numero di votanti si sono attestati al 32,84% (rispetto al 45,84%).

    A Vigo di Cadore, dove sindaco è la vicepresidente della Provincia e segretaria provinciale FdI Silvia Calligaro, il dato si è fermato al 47,63 % (rispetto al 51,44%).  L’unico sussulto arriva da Zoppé di Cadore, il Comune più piccolo della provincia per abitanti (180 al 1° gennaio 2025): qui il dato dell’affluenza ha superato il 50%, registrando un 53,11%.

  • Chi è Alberto Stefani, il nuovo governatore veneto: il ritratto

    Prima sindaco, poi deputato e vicesegretario della Lega e da oggi presidente della Regione Veneto: così Alberto Stefani corona una ascesa politica fulminante. La pittura per scaricare lo stress, l’investitura di Salvini: chi è il successore di Zaia.

    Chi è Alberto Stefani, il nuovo governatore del Veneto: «Sarò il presidente di tutti»
    Alberto Stefani (foto Ansa)
  • Meloni: la vittoria di Stefani frutto di lavoro e serietà del centrodestra

    "Alberto Stefani sarà il nuovo presidente della Regione Veneto. Una vittoria frutto del lavoro, della credibilità e della serietà della nostra coalizione. A lui vanno i miei complimenti e i migliori auguri per le sfide che lo attendono. Congratulazioni anche ad Antonio Decaro in Puglia e a Roberto Fico in Campania per la loro elezione. Che possano svolgere al meglio il loro mandato, nell'interesse dei cittadini che andranno a rappresentare. Un ringraziamento a Edmondo Cirielli, a Luigi Lobuono, a tutti i candidati e a tutti gli uomini e le donne del centrodestra che si sono impegnati in questa tornata elettorale". Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni. 

     

  • Stefani sui social: "Avrò occhi e cuore solo per il Veneto"

    "Con grande emozione ho ricevuto l’onore di rappresentarvi. Sento dentro di me una forte responsabilità e anche una grande energia. Voglio essere chiaro: metterò al primo posto i bisogni delle persone e sarò presidente di tutti, anche di chi non mi ha votato. E, insieme alle forze della coalizione, che ringrazio, da domani sarò già al lavoro. Con occhi e cuore solo per il Veneto": così Alberto Stefani sui social annuncia la vittoria.

     

  • Youtrend: il 75% dei veneti valuta positivamente Zaia

    Secondo l’instant poll YouTrend per Sky TG24, in tutte e tre le regioni al voto prevale un giudizio positivo sull’operato dei presidenti uscenti. In Campania, Vincenzo De Luca ottiene il 53% di valutazioni positive, contro il 34% di giudizi negativi. In Puglia, Michele Emiliano raccoglie il 46% di apprezzamenti, mentre il 40% esprime un giudizio negativo.

    In Veneto, il consenso per Luca Zaia è nettamente più elevato: il 75% dei veneti dà una valutazione positiva del suo operato nell’ultimo decennio, contro appena il 19% di giudizi negativi.

    Il dato veneto si distingue come il più alto tra le tre regioni considerate.

  • Szumski: "Abbiamo interpretato disagio ed esigenze della gente"

    "Abbiamo interpretato il disagio e le esigenze della gente e soprattutto abbiamo incontrato le persone": così Riccardo Szumski, l’outsider anti-sistema delle elezioni in Veneto, commenta i primi risultati elettorali dal suo ambulatorio medico a Santa Lucia di Piave, nel Trevigiano. "Negli ultimi due anni e mezzo siamo andati a incontrare i cittadini in ogni dove del Veneto, e parlo di cittadini, non di candidati, consiglieri, persone in lista. Persone che volevano qualcuno che li ascoltasse e che avesse voglia e fegato di tramutare le loro esigenze in una proposta".

  • Schlein telefona a Manildo: coalizione e partito sono cresciuti

    La segretaria del Pd Elly Schlein ha telefonato al candidato del centrosinistra in Veneto Giovanni Manildo per complimentarsi per la campagna elettorale e per la crescita sia della coalizione sia del Pd. 

  • Swg: Lega doppia FdI

    La seconda proiezione SWG, con una copertura del 17%, conferma il netto vantaggio del centrodestra in Veneto. Alberto Stefani è stimato al 61,8%, mentre Giovanni Manildo si attesta al 31,2%.

    Nel dettaglio delle liste di Stefani, la Lega risulta al 36,4%, Fratelli d’Italia al 17,5%, Forza Italia al 5,3%, mentre Liga Veneta Repubblica è al 2,2%, UDC all’1,4% e Noi Moderati – Civici all’1,1%. La coalizione raggiunge complessivamente il 63,9%.

    Per quanto riguarda le liste di Manildo, il Partito Democratico è al 18,2%, Verdi–Sinistra al 4,6%, il Movimento 5 Stelle al 2,8%, mentre Uniti per Manildo ottiene il 2,4%. Seguono Le Civiche Venete all’1,4%, Pace Salute Lavoro allo 0,6%, e Volt Europa allo 0,4%. L’intera coalizione si attesta al 30,4%.

    Le altre liste raggiungono complessivamente il 5,7%, trainate soprattutto da Resistere Veneto (Szumski), che cresce al 5,4%, mentre Democrazia Sovrana e Popolare (Rizzo) rimane all’1%, e Popolari per il Veneto (Bui) allo 0,6%.

  • Zaia: "Stefani guiderà il Veneto in una fase ricca di sfide"

    “Ho sentito al telefono il Presidente Stefani alle 15.01, subito dopo la chiusura dei seggi. Gli ho rivolto i miei auguri più calorosi di buon lavoro, complimentandomi per una campagna elettorale condotta con efficacia e determinazione. Alberto si appresta a guidare la Regione del Veneto in una fase ricca di sfide: sono certo che saprà affrontare questo incarico con senso del dovere e responsabilità. Un augurio di buon lavoro va anche alla squadra che sarà chiamata ad affiancarlo nella guida della Regione Veneto, con il compito e l’obiettivo di mantenere alto lo standing di un territorio che, per vocazione, esercita un ruolo guida nel Paese": così il presidente regionale uscente Luca Zaia.

  • Il coordinatore della comunicazione del Pd: "In Consiglio con il doppio di rappresentanti"

    Jacopo Bulgarini D'Elci, coordinatore della comunicazione durante la campagna elettorale di Giovanni Manildo: "Le prime proiezioni ci parlano della fine del lungo regno di Zaia. C'è ora uno spazio nuovo per tesi differenti, per portare voci diverse. Rappresentiamo una nuova sensibilità. Il Partito Democratico entrerà in consiglio regionale con nuovo componenti, il doppio dello scorso mandato".

  • L'affluenza nel Trevigiano: bene Preganziol, a Cison alle urne il 25%

    In provincia di Treviso il comune da “record di affluenza” - si fa per dire – è  Preganziol dove è candidato l’ex sindaco Paolo Galeano nella lista del Pd. Ha votato il 50,91% degli elettori. Anche a Paese l'affluenza è stata di poco superiore al 50 per cento. Record negativo invece a Cison di Valmarino dove è andato a votare il 25,54 per cento degli elettori. Molto bassa la partecipazione al voto anche nei comuni di Fregona, Cessalto, Chiarano, Tarzo, Miane, Monfumo, Segusino e Castelcucco, attestati tra il 30 e il 35 per cento. Complessivamente in provincia di Treviso l'affluenza si è fermata al 43,78 per cento, sotto il dato regionale.

  • Nella prima sezione scrutinata a Venezia Manildo batte Stefani

    La curiosità arriva dalla prima sezione elettorale scrutinata nel Comune di Venezia, con un dato assolutamente non allineato: nella sezione 249 a Marghera, infatti, Manildo ha chiuso in testa con 106 voti contro i 105 di Stefani.

  • Youtrend, Stefani presidente del Veneto

     "Alberto Stefani (centrodestra) è eletto presidente del Veneto". Lo scrive Youtrend sui social.

     

  • L'affluenza nel Veneziano: record nel Comune del candidato Romanello

    Record di affluenza - si fa per dire - a Marcon, dove è candidato per un posto in consiglio regionale il sindaco Matteo Romanello nella lista di Fratelli d'Italia. Ha votato il 50,78% degli elettori. Anche a Fossò l'affluenza è stata di poco superiore al 50 per cento. Record negativo invece a San Michele al Tagliamento, il Comune di cui fa parte Bibione, dove è andato a votare meno del 33 per cento degli elettori. Molto bassa la partecipazione al voto anche a Pramaggiore, Fossalta di Portogruaro e Annone Veneto, attestati tra il 33 e il 34 per cento. Complessivamente in provincia di Venezia l'affluenza si è fermata al 44 per cento, in linea con il dato regionale.

  • Affluenza definitiva al 44,64%: meno di un veneto su due ai seggi

    E' definitiva l'affluenza ai seggi per questa tornata di elezioni regionali in Veneto: ha votato il 44,64% degli aventi diritto, ossia abbondantemente meno di un veneto su due. Tutte le province mostrano una partecipazione contenuta, con Verona, Venezia e Treviso attestate attorno al 44-43%, mentre Padova segna il dato più alto (49,04%), pur restando molto distante dai livelli del passato. Belluno rimane la provincia meno partecipante, con un 35,29% che segnala un disinteresse particolarmente marcato.

    Regionali Veneto, un elettore su due sceglie di non andare a votare
    Un seggio elettorale a Treviso (foto Ansa)

    Il dato di questa tornata è in calo di 16,5 punti rispetto alle regionali del 2020, quando alle urne si era recato il 61,1% degli avanti diritto. 

  • Proiezione Swg: Stefani al 62,5%, Manildo al 31,1%

    La prima proiezione Swg per le Regionali in Veneto, con una copertura dell’11%, indica un quadro molto definito. Il candidato del centrodestra Alberto Stefani è stimato al 62,5%, mentre il candidato del centrosinistra Giovanni Manildo si attesta al 31,1%.

    Tra gli altri candidati, Riccardo Szumski (Resistere Veneto) raggiunge il 4,8%, Marco Rizzo (Democrazia Sovrana e Popolare) è all’1,0%, e Fabio Bui (Popolari per il Veneto) allo 0,6%.

  • Proiezioni Opinio-Rai: Stefani 60,5%, Manildo 30,8%

    Alberto Stefani del centrodestra al 60,5%, Giovanni Manildo del centrosinistra al 30,8%, Riccardo Szumski al 6,6%. Sono le prime proiezioni dei risultati dei candidati alla presidenza del Veneto realizzate dal consorzio Opinio Italia per la Rai.

  • Nuovi instant pool Swg confermano la vittoria di Stefani

    Le nuove stime Swg per La7 sulle Regionali in Veneto confermano il largo vantaggio del centrodestra. Alberto Stefani è indicato tra il 59% e il 63%, mentre il candidato del centrosinistra Giovanni Manildo si attesterebbe tra il 31% e il 35%. Le liste degli altri candidati vengono stimate tra il 5% e il 7%.

    Con una copertura quasi completa del campione (96%), il quadro rimane stabile e continua a mostrare un margine molto ampio a favore di Stefani.

  • Szumski, proiezioni oltre il 3%: così sarebbe eletto

    Potrebbe profilarsi la sorpresa legata alla lista "Resistere Veneto" capeggiata dal medico "no vax" Riccardo Szumski. Alcune proiezioni danno l'ex sindaco di Santa Lucia di Piave (Treviso) sopra la soglia del 3%, che gli consentirebbe di venire eletto al Consiglio regionale del Veneto. Szumski nel frattempo sta attendendo i risultati dello spoglio nel suo ambulatorio della cittadina trevigiana.

    Chi è Riccardo Szumski, l’outsider anti-sistema delle elezioni in Veneto
  • Crisanti (Pd): "Sono mancati i giovani"

    Andrea Crisanti (Pd) commenta i primi exit poll delle regionali venete sottolineando un nodo cruciale: “Credo che a questa elezione siano mancati i giovani. Avremmo dovuto far capire loro che il voto è importante e che riguarda direttamente le loro vite”. Sul tema del campo largo, il senatore ribadisce la sua posizione: “Sono convinto che sia l’unico modo per arginare Giorgia Meloni”. Alla domanda se gli sarebbe piaciuto essere al posto di Giovanni Manildo in questa competizione, Crisanti risponde con franchezza: “Con questi risultati, no”.

    Regionali Veneto, Crisanti: “Al voto sono mancati i giovani”
  • Ostellari (Lega): “Nessuna sfida interna, attendiamo i dati definitivi: l’obiettivo è vincere come squadra”

    In attesa dei dati definitivi, il sottosegretario leghista Ostellari invita alla prudenza. "Attendiamo ancora", intanto però si dice fiducioso tanto sul risultato complessivo quanto su quello del partito guidato da Matteo Salvini. “Ci aspettiamo di fare bene come Lega e come coalizione” afferma. Sul forte astensionismo, mai così alto, osserva che “E' la politica a dover interpretare questo segnale”. Esclude tensioni o competizioni con Fratelli d’Italia: “Non c’è nessuna sfida interna”. Quanto all’impatto sul governo o sulla segreteria di Salvini, ribadisce: “Ora conta solo vincere in Veneto e valutare i dati finali”.

    Ostellari (Lega): “Nessuna sfida interna, attendiamo i dati definitivi: l’obiettivo è vincere come squadra”
  • Bellomo (Pd): "Il centrosinistra sopra il 30%, affluenza bassa è disaffezione"

    I primi exit poll attribuiscono alla coalizione di centrosinistra guidata da Giovanni Manildo una forbice compresa tra il 30 e il 36 per cento. A commentare i primi dati è Matteo Bellomo, che sottolinea come “l’affluenza sotto il 50 per cento sia una sciagura e rappresenti un segnale evidente di disaffezione. Votare il 23 e 24 novembre in Veneto porta sempre poca gente alle urne: la data incide”. Quanto al risultato, Bellomo evidenzia un cauto ottimismo: “La percentuale ci soddisfa, perché consente al centrosinistra di rimettere un 3 davanti al proprio dato, dopo essere partiti dal 15 per cento. Abbiamo costruito una coalizione solida e coesa, che potrà permetterci di essere efficaci in Consiglio regionale".

    Regionali Veneto, Bellomo: "Il centrosinistra sopra il 30%, affluenza bassa è disaffezione"
  • Crolla l'affluenza, non si supererà il 50%

    Nel Veneto, l’affluenza alle Regionali mostra un crollo rispetto al 2020. Alle ore 15 di lunedì ha votato circa il 44% degli elettori. Domenica le percentuali si erano fermate al 29,30% alle ore 19 e al 33,87% alle ore 23. La regione si mantiene quindi leggermente sopra la media nazionale nelle ultime rilevazioni. I dati sono in corso di aggiornamento: rispetto alle precedenti elezioni si parla di 15 punti in meno​​​​​​.

  • Il derby FdI-Lega secondo Youtrend

    Nel Veneto, gli instant poll YouTrend per Sky TG24 indicano un quadro molto chiaro nella distribuzione dei voti alle liste. Nella coalizione di Alberto Stefani, Fratelli d’Italia è stimata tra il 24% e il 28%, mentre la Lega si colloca tra il 22,5% e il 26,5%. Forza Italia è data tra il 6% e l’8%, mentre le altre liste della coalizione oscillano tra l’1% e il 2%.

    Nella coalizione di Giovanni Manildo, il Partito Democratico si attesta tra il 15,5% e il 19,5%, AVS tra il 4% e il 6%, e il Movimento 5 Stelle tra il 2% e il 4%. Le altre liste collegate vengono stimate tra l’1% e il 3,5%, con alcune al di sotto del 2%.

    Fuori dalle principali coalizioni, Resistere Veneto (Szumski) è dato tra il 2% e il 4%, Democrazia Sovrana e Popolare (Rizzo) tra l’1,5% e il 3,5%, e Popolari per il Veneto (Bui) tra lo 0% e il 2%.

  • De Carlo (FdI): "Vittoria salda, continuità al buon governo>

    Il primo commento di Luca De Carlo, coordinatore regionale di FdI, nella sede del partito a Mestre dove sono riuniti i vertici per seguire lo spoglio: “Il centrodestra vince saldamente queste elezioni per dare continuità al buon governo. Pochi veneti sono andati alle urne a dimostrazione della sottovalutazione della scelta. Una campagna elettorale un po’ fiacca, che ha stimolato poco il dibattito. Forse questo non ha coinvolto i giovani. Aspettavamo un po’ di affluenza in più. Derby Lega-FdI? L’unico derby importante è stato quello di ieri sera e l’ho perso. Sede imbrattata? Siamo abituati, ma dispiace che sia accaduto nottetempo e durante le elezioni”.

    Regionali in Veneto, De Carlo: “Non abbiamo fatto una corsa sulla Lega, ma per vincere”
  • YouTrend conferma: Stefani tra il 59 e il 63%

    Nel nuovo Instant Poll delle 15:00 realizzato da YouTrend per Sky TG24, il candidato del centrodestra Alberto Stefani risulta nettamente avanti, con una stima compresa tra il 59% e il 63%. Il candidato del campo progressista, Giovanni Manildo, sostenuto da centrosinistra e M5S, viene indicato tra il 30,5% e il 34,5%. Anche questa rilevazione conferma quindi un vantaggio molto ampio per Stefani nella corsa alle Regionali del Veneto.

  • Instant pool SWG: Stefani al 58-62%, Manildo al 32-36%

    Le prime proiezioni SWG per le Regionali in Veneto (copertura all’85%) mostrano un netto vantaggio del centrodestra, con Alberto Stefani stimato tra il 58% e il 62%. Il centrosinistra, con Giovanni Manildo, si attesterebbe invece tra il 32% e il 36%. Le liste degli altri candidati sono indicate tra il 5% e il 7%.

    Forbici confermate anche dagli exit poll del Consorzio Opinio Italia (copertura campione all’80%, ore 15:00). Nella corsa alla presidenza del Veneto 2025 il candidato del centrodestra Alberto Stefani è nettamente avanti, stimato tra il 59% e il 63%. Il candidato del centrosinistra Giovanni Manildo si collocherebbe tra il 30% e il 34%. Il terzo candidato, Riccardo Szumski, viene indicato tra il 3,5% e il 5,5%.

  • La soglia di sbarramento

    Si conquista una poltrona a palazzo Ferro Fini se la lista supera il 3% quando si presenta da sola. Nel 2020 ci fu un lungo braccio di ferro per l’attribuzione del seggio al M5S: il candidato presidente Enrico Cappelletti raggiunse il 3, 3% ma le liste nelle 7 circoscrizioni si fermarono al 2, 7%: dopo il contenzioso giuridico dalla Corte d’Appello arrivò il via libera ad Erika Baldin, eletta a Chioggia-Venezia. La soglia di sbarramento per una coalizione è invece del 5% e le liste apparentate si dividono i seggi in base ai voti ottenuti con criterio proporzionale: la prassi dice che si entra al Ferro Fini se si ottiene almeno l’1, 5%.

  • Chi sono i cinque candidati governatori

    In corsa ci sono i principali candidati sostenuti dalle rispettive coalizioni: il centrodestra punta su Alberto Stefani (Lega), mentre il centrosinistra e M5S sostengono Giovanni Manildo. In corsa per Palazzo Balbi anche Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare), Riccardo Szumski (Resistere Veneto), Fabio Bui (Popolari per il Veneto). I dati riportati nella tabella seguono in tempo reale l’avanzamento delle sezioni scrutinate in provincia di Treviso, offrendo una fotografia aggiornata dell’andamento del voto.

  • La bassa affluenza nella giornata di domenica

    Precipita l’affluenza alle urne: -12,2% in cinque anni. Un baratro che non ha precedenti nella storia elettorale, a queste latitudini. È il primo verdetto delle elezioni regionali, in corso in Veneto. Dove ieri (23 novembre), alle 23, aveva votato appena il 33,9% degli aventi diritto (un elettore su tre), contro il 46,1% di cinque anni fa. Percentuale che, sì, consente al Veneto di confermarsi la regione, tra le tre al voto, con l’affluenza più alta. Ma con uno scarto, rispetto alla tornata precedente, che la rende al contempo la regione che fa registrare il calo maggiore.

    Elezioni regionali in Veneto: crollo dell’affluenza, ha votato solo il 44%
    Un seggio elettorale per le Elezioni Regionali in Veneto, dove è stato registrato un crollo dell'affluenza

     

  • Cosa dice la legge elettorale in Veneto

    La norma che regola le modalità elettorali con l’attribuzione dei seggi è stata approvata il 16 gennaio 2012, legislatura in cui il Veneto ha recepito anche la legge 165/2004 varata dal Parlamento italiano che fissa in due mandati la carica di presidente della giunta regionale. Un vincolo che la Regione Veneto ha esteso poi agli assessori la cui carica è incompatibile con quella di consigliere: sono nominati dal presidente, che ne può disporre la revoca, e in tal caso rientrano nel consiglio regionale. Il Veneto dal 2015 ha tagliato da 60 a 49 gli eletti di palazzo Ferro Fini con due poltrone garantite ope legis per arrivare a 51: in primis quella del presidente che ottiene più voti e quindi si può insediare a palazzo Balbi per nominare gli assessori.

    Dalla doppia preferenza di genere alla soglia di sbarramento: guida pratica al voto in Veneto

     

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