Da Zaia a Jovanotti e Amadeus: il Manhattan, tempio della musica
La discoteca di Godega è chiusa da oltre vent’anni, l’area è rimasta dismessa. Ci lavorò anche l’allora studente di Agraria e attuale presidente del Veneto. Il 7 aprile 1972 si pagarono 1.500 lire per il concerto con Peter Gabriel

In origine fu l’Apollo 2000, ma l’apoteosi del divertimento e del ballo arrivò negli anni ‘90, con il Manhattan, il tempio della musica frequentato ogni fine settimana da migliaia di giovani. Quando nel 2008 fu demolita la discoteca di Godega di Sant’Urbano, nel Trevigiano, per molti significò rivivere l’emozione di serate e domeniche passate tra divertimento, spensieratezza, musica e ballo, amicizie e amori.
Oggi, lì dove è rimasto un terreno incolto e un parcheggio lungo la Pontebbana, è tornato a rivivere quelle emozioni Costantino Venerandi, il patron di quel locale nel periodo più splendente. Negli anni Novanta si stimavano settemila discoteche in Italia, ne era piena anche la Marca.
Ora la maggior parte sono scomparse, più che dimezzate, qualcuna riconvertita a “risto-disco” o impianti sportivi.
Dai Genesis a Peter Gabriel
Anche il Manhattan doveva diventare un grande ipermercato, ma il progetto poi si arenò. In attesa di una ricoversione, rimangono i ricordi. Il locale nacque negli Anni’ 70 con un’altra gestione, come balera con orchestre e concerti. Lì il 7 aprile 1972 si esibirono i Genesis e un poco più che ventenne Peter Gabriel, ingresso 1.500 lire. Ma fu tra la fine degli Anni’ 80 e l’inizio’ 90 che con il Manhattan esplose il boom.
Quel periodo coincise con l’arrivo di Luca Zaia, organizzatore degli eventi. Era la vigilia del Natale 1989, quando fu organizzata la “Prima serata benefica per la lotta contro il cancro”, in collaborazione con l’associazione Fiorot. L’ingresso fu devoluto tutto in beneficenza per i malati oncologici.
In quegli anni, al Manhattan arrivavano i personaggi di Radio Deejay, da Linus ad Albertino, Jovanotti e Amadeus e un’infinità di ospiti a livello nazionale. In quel decennio d’oro, a Godega riempivano la pista anche dal Friuli, compresi i militari della base Nato di Aviano.
Il sabato con la musica techno e progressive, la sera le elezioni delle aspiranti Miss Italia, domeniche pomeriggio con corriere che accompagnavano i ragazzi da tutta la provincia.
Tre sale: la commerciale, quella techno enorme su due piani e una saletta nel seminterrato. Il declino, come per tanti altri locali, fu all’inizio degli Anni 2000 e la chiusura definitiva fu 2003.
Il progetto era una riconversione commerciale: venne trovato un accordo con il Comune di Godega per un ipermercato, ma non sulle metrature. Fu uno dei rari casi in Italia in cui vennero realizzate sì le opere pubbliche, ma non un centro commerciale.
Il declino
Caduto nel degrado e a pezzi, il Manhattan venne demolito nel 2008 e l’area fu ceduta ad un’azienda. Rimangono oltre 5 mila metri quadrati di asfalto ed erba incolta. Rimangono i ricordi, come quelli raccontati da Luca Zaia in un’intervista ad Albertino di un paio d’anni fa.
«Noi siamo “avanzi di discoteca”», ha scherzato il presidente del Veneto, raccontando un aneddoto simpatico con Marta Marzotto. «Io ogni tanto trovo gli avanzi di discoteca, sono professori universitari, chirughi, grandi imprenditori – ha spiegato Zaia –, tutti ragazzi che lavoravano con noi».
Tanti gli aneddoti, uno dei più curiosi fu quando Linus per sbaglio si portò via le chiavi dei camerini del Manhattan. Non c’era una copia e così Zaia dovette andare a Milano a recuperarle.
«Quando sono diventato ministro, tutte le domande quel giorno erano “Ma è vero che hai lavorato in discoteca?” – ricordò Zaia con Albertino –. Io ne sono orgoglioso, perché con la discoteca ho avuto modo di pagarmi gli studi per la laurea».
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