Cabinovia Socrepes, fiato sospeso: preoccupa la stazione intermedia

Milano-Cortina 2026: mercoledì la decisione della commissione Via. L’Autorità di bacino chiederà il suo spostamento, ma entro fine mese il progetto deve essere pronto

Francesco Dal Mas
Il rendering dell’impianto di risalita per Socrepes
Il rendering dell’impianto di risalita per Socrepes

Col fiato sospeso per la sorte del collegamento in cabinovia per Socrepes. Impianto ritenuto strategico dal Comitato Olimpico internazionale, oltre che dagli altri attori del Giochi 2026.

Mercoledì il Comitato tecnico regionale Via, che dipende dall’assessore Gianpaolo Bottacin, licenzierà il progetto – come tutti sperano (ambientalisti e comitati ovviamente no), a cominciare da Simico, che ha l’incarico di cantierizzarlo e di portarlo a termine entro e non oltre un anno – ma quasi sicuramente con delle prescrizioni. L’Autorità di Bacino, infatti, seppur nient’affatto contraria al collegamento, eccepisce sulla collocazione della cabina intermedia di Mortisa, contestata in tante osservazioni perché è prevista in area franosa e con forti prerogative ambientali.

L’Autorità chiederà probabilmente alcune correzioni progettuali per spostare la struttura in una zona dove sia più dimostrabile quella “compatibilità da frana”, concetto che ha sostituito l’“immunità da frana”. L’immunità è indimostrabile a Mortisa e in larga parte della conca ampezzana.

La compatibilità, invece, si può raggiungere, come hanno certificato anche gli studi e le proposte progettuali del “Pool Engineering” che, in collaborazione con Quich-no problem parking spa, ha ideato il Project Financing da 227 milioni di euro (compreso il collegamento col centro città attraverso il tappeto mobile in galleria).

Il monitoraggio, da una parte, e l’adozione di particolari metodologie costruttive consentirebbero, infatti, di tenere sotto controllo l’eventuale movimento franoso.

La collocazione ultima della stazione intermedia, così come prevista dal progetto, tiene conto delle istanze della Soprintendenza, che aveva suggerito a sua volta delle modifiche che tenessero conto della specificità ambientale del sito. Se l’Autorità di Bacino insiste per ulteriori revisioni di quanto concordato con la Soprintendenza, bisognerà riprendere per mano il progetto allungando i tempi? Ecco la preoccupazione che in queste ore sta cogliendo i protagonisti di quest’ultimo capitolo olimpico.

Per realizzare l’opera – che ha l’onere di portare a Socrepes 2.400 persone l’ora, “imbarcandole” ai Campi Apollonio, dove arriverebbero da tutti i parcheggi della valle, oltre che dagli hub – ci vogliono almeno 7 mesi, 10 considerando eventuali ritardi. Quindi il cantiere dovrà vedere la luce al più tardi tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Prima, però, la società Simico – che ha un budget di 20 milioni per materializzare il sospirato collegamento – dovrà aver promosso la Conferenza dei Servizi e, presupponendo che l’esito della verifica sia positivo, dovrà pure aver bandito la gara d’appalto e assegnato i lavori.

La Conferenza prevedibilmente si terrà entro la fine del mese, ma per non trovare inciampi il progetto da valutare dovrà essere libero da prescrizioni troppo ingombranti.

Oggi o al più tardi domani, per fare il punto della situazione, ci sarà un vertice in Regione di tecnici e di esperti. Non vanno sbagliate evidentemente le mosse. Anche perché il 15, a Cortina, ritornerà la delegazione Cio (e ci saranno pure i dirigenti delle federazioni coinvolte) per fare il punto sulla pista di bob a due mesi dal primo test olimpico. Non solo, siamo alla vigilia della Coppa del Mondo femminile di sci alpino, che varrà anch’essa da test per la categoria.

Cortina, dunque, sarà sotto i riflettori a cinque cerchi. Ma sotto i riflettori è soprattutto l’area franosa di Mortisa-Lacedel, che si estende per circa 3 km in direzione ovest-est. Il piede di questo movimento si trova a quota 1150 metri in corrispondenza, di fatto, del Torrente Boite.

La frana è composta, fra l’altro, di un cosiddetto “Settore 2”, centrale che sostanzialmente segue il tragitto della seggiovia Roncato e continua fino ad attraversare la regionale 48 e la comunale per Mortisa. Vedremo in questi giorni come Bottacin e i suoi risolveranno il problema.

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