Centrodestra, il giorno del vertice: si parla di Regionali e Autonomia
Appuntamento oggi alle 15.30 a palazzo Chigi, ci sarà anche Calderoli. Scosse dentro FdI: Zanon scrive una lettera a Meloni

L’appuntamento del centrodestra è stato fissato per oggi a Roma. Non a “villa Meloni”, come era stato per gli incontri passati, ma nel più istituzionale palazzo Chigi. E non di sera, ma alle 15.30. Due indizi, che, direbbe Agatha Christie, sono una coincidenza. E servirebbe il terzo per assurgerli al rango di prova, e ipotizzare dunque l’arrivo di una decisione definitiva già in serata.
Così non dovrebbe essere. Il veto lo ha posto il leader di Forza Italia Antonio Tajani, incapace di rassegnarsi all’idea che ad averla vinta sia il terzo partito della coalizione, e quindi la Lega. «Domani c'è un incontro, ma non so se parleremo di regionali. Dovremmo vederci su altre questioni, credo che dovremmo parlare di autonomia con il ministro Calderoli» diceva ieri il segretario azzurro ai cronisti.
E infatti oggi potrebbe proprio essere la giornata dell’Autonomia – o, almeno, del passo in avanti sulle prime tre materie non Lep: protezione civile, professioni, previdenza complementare e integrativa. Non a caso, al fianco della premier Giorgia Meloni (FdI), dei suoi vice Matteo Salvini (Lega) e Tajani (FI) e di Maurizio Lupi (Noi Moderati), è atteso anche il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli.
L’intenzione del Carroccio è quella di avanzare il più possibile con la riforma, così da sventolare questa bandiera sul palco del raduno di Pontida. Anche se, è cosa nota, il vero obiettivo per quella data – domenica 21 settembre – sarà presentare alla platea leghista il prossimo candidato di centrodestra alle elezioni regionali del Veneto, dopo l’investitura di Alberto Stefani da parte di Matteo Salvini.
A questo proposito, si registrano i primi fastidi all’interno di Fratelli d’Italia. E così, dopo lo sfogo del coordinatore veneto Luca De Carlo, risalente a lunedì, ieri si è fatto sentire anche Raffaele Zanon, storico esponente cittadino di FdI ed ex assessore regionale nella giunta Galan. Si è fatto sentire, con una lettera indirizzata direttamente alla premier Meloni, per chiederle di sbrogliare velocemente la matassa.
«Ho vissuto e vivo anch'io le passioni della politica – scrive Zanon – ma, da presidente di un’associazione di categoria, ti dico che il tempo delle tattiche e dei veti deve finire il prima possibile, per garantire al candidato presidente del governo regionale del Veneto il tempo minimo per raggiungere ogni angolo della Regione e spiegare al mondo che produce cosa può fare di nuovo per aiutare gli imprenditori e creare posti di lavoro e ricchezza». E poi, insieme alla bocciatura di una eventuale lista Zaia: «Di tattica si muore, di strategia lungimirante si prospera: spero che nel giro di pochi giorni si possa passare dalle proposte sui nomi alle proposte operative per un Veneto rinnovato e protagonista».
Nel mezzo, la citazione delle «luci e ombre su sanità e sociale, infrastrutture e rapporto con i corpi sociali». E c’è chi legge, in queste parole, il tentativo di mettere un’opa sull’assessorato alla sanità, sul quale c’è già chi fa le prime proiezioni: il vicepresidente dell’Aula Enoch Soranzo o l’ex sindaco di Vicenza Francesco Rucco, in quota FdI; o proprio l’ex assesore alla Sanità Luca Coletto, passato dalla Lega a FI.
Ma al cuore di ogni discussione ovviamente rimane la candidatura della coalizione. La chiusura dell’accordo sul nome di Alberto Stefani è ormai una chiacchiera bipartisan. Ma, nell’attesa dell’ufficializzazione, ieri è arrivata l’ennesima smentita di Matteo Zoppas, presidente dell’Ice, a proposito di un suo ipotizzato coinvolgimento nella partita.
«Come già noto, in una fase così delicata per il Made in Italy, il mio impegno resta concentrato sui progetti dell’Ice, con l’obiettivo di rafforzarne i risultati insieme alla squadra che mi accompagna e al sistema Paese» la nota diffusa da Zoppas, «Sono grato a chi mi ha rivolto un simile gesto di attenzione e stima, ma il mio percorso attuale è chiaro e definito dal mandato ricevuto. Nel futuro ho poi il forte desiderio di affiancare la famiglia con un rinnovato bagaglio di esperienze. Il Veneto è una regione che merita un candidato di altissimo livello, capace di continuare l’importante e qualificato lavoro che è stato svolto da Luca Zaia». Un’altra smentita. E chissà se ne arriveranno altre. —
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