Brava ITA 1000, la barca bellunese dello spot Q8: «Amiamo le Dolomiti, ma il mare...»

Francesco Pison è l’armatore e il timoniere dello scafo che anni fa pubblicizzava la compagnia petrolifera Q8

Marcella Corrà
Brava ITA 1000, la barca bellunese
Brava ITA 1000, la barca bellunese

C’è una famosa pubblicità della compagnia petrolifera Q8 in cui si vede una barca a vela che percorre strade, prati, deserti e ovviamente mari. La prima campagna pubblicitaria con il veliero comparve a metà degli anni Duemila.

Ebbene quella barca, usata allora per la pubblicità, appartiene dal 2015 a un team bellunese capitanato da Francesco Pison, 75 anni, imprenditore ora in pensione: il team è composto da una trentina di velisti non professionisti, molti sono piccoli imprenditori che arrivano da tutto il Triveneto, mossi dalla passione per il mare, per la vela e soprattutto per la competizione, per le regate.

Nel gruppo ci sono anche altri bellunesi: Andrea Ferraro (prodiere), Daniele Roccon (randista e volanti), Nico Bristot (albero e drizze), oltre ovviamente all’armatore e timoniere Francesco Pison.

La barca si chiama “Brava” e ha come numero velico ITA 1000.

Ma non è l’unica “Brava” che solca i mari, ce ne sono almeno altre due forse tre, ma sono più piccole. È lo stesso Pison a raccontare la storia delle barche che portano il nome di Brava.

«Nel 1977», ricorda, «Pasquale Landolfi entrò nel mondo della vela agonistica, con il varo del primo veliero che porta questo nome.

Landolfi era un grandissimo appassionato di vela, al punto da aver dato avvio al progetto “Azzurra”, che lanciò la prima sfida italiana all’America’s Cup, oltre a diventare in seguito consigliere di Raul Gardini per la campagna del “Moro di Venezia”.

Ma Landolfi è diventato famoso soprattutto per i suoi scafi Brava, con cui ha conquistato moltissimi titoli a livello mondiale compresa l’Admiral’s Cup del 1995».

Sulle barche di Landolfi hanno navigato i migliori velisti del mondo, da Paul Cayard, a Francesco De Angelis, da Mauro Pellaschier a Torben Grael: nomi che tutti coloro che hanno seguito le vicende di Azzurra, Moro di Venezia e Luna Rossa ricordano ancora bene. «La barca che abbiamo acquistato nel 2015 è stata costruita nel 1999 nei cantieri Cookson in Nuova Zelanda, su disegno del neozelandese Bruce Farr, un vero gioiello di tecnologia: è costruita in sandwich di kevlar, con albero e boma di carbonio, dotata della migliore elettronica e attrezzatura di coperta e nonostante abbia più di 25 anni di vita, viene ammirata ad ogni evento a cui partecipiamo».

Passano gli anni, la barca avrà bisogno di continui rinnovamenti...

«Assolutamente sì, negli anni è stata sottoposta a vari rinnovi, dalle appendici al piano velico, ad opera di Maurizio Cossutti, progettista friulano, perché è necessario che la barca sia adeguata ai regolamenti di stazza per partecipare alle regate. Il lavoro viene fatto per gradi partendo dal refitting dell’attrezzatura di coperta per poi passare al piano velico, ora molto modificato rispetto al progetto originale, e infine alla chiglia con l’adozione di un profilo di ultima generazione. Con queste modifiche la barca può puntare a risultati di grande livello».

Come nasce la passione per la vela in un bellunese di montagna?

«Nasce con le prime occasioni di andare in barca, di frequentare l’ambiente. Sono salito in barca all’inizio con Carlo De Bona, un pioniere dello sport velico nel Bellunese. Poi ho comprato la mia prima barca nel Duemila, con De Bona siamo rimasti molto amici ma anche concorrenti nelle regate. Comunque, amo anche la montagna. Accade anche per i triestini che frequentano le Dolomiti».

Dove tenete la barca?

«Noi gravitiamo su Trieste, la base è tra Lignano e il golfo di Trieste. In questo momento è a San Giorgio di Nogaro».

Andate a vela per fare regate o per turismo?

«Ovviamente per fare regate, poi qualche volta si va anche in vacanza. Ma si fa vela per gareggiare».

Avete ottenuto importanti risultati con Brava. Ce ne dice qualcuno?

«Siamo arrivati secondi di categoria e vice campioni nazionali al recente campionato nazionale d’Area, terzi di categoria alla Veleziana 2023, primi e campioni nazionali d’area nel campionato del 2023, primi assoluti al trofeo Miramare 2023, primi di categoria alla Barcolana 2021, solo per citare alcuni risultati».

Quante gare fate in un anno?

«Di importanti ce ne sono 3-4: la Barcolana, la Veleziana. In genere partecipiamo alle regate in Adriatico, l’anno prossimo andremo a Napoli. Sono campionati a livello mondiale che si svolgono anche fuori del Mediterraneo, nel Nord Europa, ma lì non andiamo».

Venticinque anni di regate, dieci di attività con Brava. Ci sono stati momenti complicati?

«Beh, qualche tempesta sì, qualche difficoltà a tornare in porto, qualche vela squarciata, ma niente di grave, fa tutto parte del gioco. Non abbiamo mai avuto bisogno di chiedere aiuto alle capitanerie di porto o ad altri equipaggi».

In quanti siete su Brava?

«L’equipaggio è di 13 persone, a rotazione. La barca è un 15 metri, quando ho cominciato avevo una barchetta da 12 metri, poi siamo passati a 13-14, ed ora questa, che è una barca famosa. Facciamo regate grazie alla passione ma anche al supporto fondamentale degli sponsor bellunesi, come Unifarco e Civibank». —

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