Ceramica Dolomite, un anno di cassa integrazione straordinaria: congelati gli 80 esuberi

Secondo vertice in Regione tra le parti. Si tenta il salvataggio della storica azienda di Borgo Valbelluna

Ceramica Dolomite
Ceramica Dolomite

Oggi, martedì 9 dicembre, si è riunito a Venezia il tavolo regionale riferito all’esame congiunto per la definizione dell’accordo necessario ai fini dell’avvio del percorso di cassa integrazione per lo stabilimento Ceramica Dolomite di Borgo Valbelluna. Erano presenti all’incontro la Direzione Lavoro regionale e l’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro, Ceramica Dolomite con i suoi consulenti, le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil con i rappresentanti dei lavoratori.
Al termine dell’incontro è stato sottoscritto l’accordo che prevede un anno di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione per i 324 lavoratori in forza, decisione che al momento congela gli 80 esuberi inizialmente previsti. Alla base dell’accordo un programma di riorganizzazione e rilancio che per il 2026 contempla 4,3 milioni di euro di investimenti. A questi si aggiunge l’impiego di strumenti per la formazione per valorizzare le competenze del personale e delle politiche attive del lavoro regionali per agevolare il ricollocamento dei lavoratori che accetteranno un incentivo all’esodo, la cui entità sarà oggetto di confronto tra le parti.

Per definire le ulteriori questioni collegate al Piano Industriale presentato dall’azienda al tavolo nazionale presso il MIMIT e a quello regionale con l’Unità di crisi, sono stati previsti due nuovi incontri, per l’8 e il 9 gennaio 2026, tra la parte aziendale e quella sindacale. Il prossimo tavolo regionale è previsto a valle di questi due incontri, nella seconda metà di gennaio.

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