La Digos indaga sui numerosi blitz dei No vax in Veneto
Nuovo episodio: imbrattata la dimora dello scienziato e senatore dem Crisanti: «Io non ho paura», ma ora le autorità ragionano sulla scorta. Prima di lui insulti e offese a Conte, Possamai, Giordani, Zaia

A Treviso hanno insultato il sindaco Mario Conte (“Conte fai il moralista, sei solo nazista”) e imbrattato la scuola media Mantegna di Santa Maria del Sile, a Vicenza hanno oltraggiato il sindaco Giacomo Possamai (“Possamai politico pro vax, boia nazista”), a Padova hanno imbrattato la Fiera e la sede dell’Inail, a Verona la sede della Cisl (“Nazisti, traditori del popolo”).

Ma i movimenti No vax puntano anche abitazioni private, non solo edifici pubblici. Stavolta sono andati nella villa del professor Andrea Crisanti, scienziato diventato famoso con la pandemia. Ora è un senatore del Partito democratico ma, evidentemente, per chi si è introdotto nella sua proprietà è ancora l’uomo che raccomandava di vaccinarsi contro il Covid.
“C’è chi ha la villa, chi gli effetti avversi. Crisanti criminale. No zanzare ogm”, è la scritta fatta con vernice rossa sul bordo della piscina. Poi hanno lanciato delle uova sempre di vernice rossa contro la parete sul retro. Follia negazionista, delirio complottista.
Cinque anni dopo il Covid c’è ancora chi ha annotato la lista dei nemici da colpire. È per questo motivo che si stanno muovendo le Digos del Veneto.
«Io non ho paura, affronto questa situazione con calma e serenità, senza isterismo», commenta Crisanti, cercando di tranquillizzare la moglie Nicoletta che invece si è molto spaventata. E tra l’altro questo episodio adesso apre una riflessione sull’opportunità di assegnare o meno una scorta al senatore minacciato.
Il manipolo di No vax ha colpito verso le 2 di notte, nel comune di Val Liona, dove ormai da qualche anno lo scienziato ha acquistato una villa veneta, Villa Priuli, ribattezzata Villa Priuli Crisanti.
Tra mercoledì e giovedì hanno portato a termine questa incursione, fatta con l’obiettivo di colpire uno dei maggiori sponsor dei vaccini. Il riferimento agli effetti avversi lascia pochi dubbi.
Il primo intervento è stato affidato ai carabinieri del comando provinciale di Vicenza, che hanno sequestrato le immagini riprese dalle telecamere della villa.
«Si vede chiaramente una persona e forse anche una seconda che fa da palo», racconta il padrone di casa. «Credo non sarà difficile individuarli, gli inquirenti hanno abbastanza informazioni».
Anche perché i dati saranno incrociati con le immagini riprese da altre telecamere, quelle di ingresso e uscita nel comune di Val Liona, la videosorveglianza cittadina per intenderci. A quell’ora di notte, in una simile area di campagna, di certo non c’erano tante altre macchine in giro.

Dal punto di vista investigativo gli apparati anti eversione seguono con molta attenzione l’incedere del movimento No vax. Il moltiplicarsi dei raid fa supporre che gli attivisti che negavano l’esistenza del Covid ed erano convinti del complotto ordito da Bill Gates&company, sono ancora organizzati come al periodo delle manifestazioni contro la dittatura sanitaria. La matrice di questa matassa sociale che comunicava attraverso le chat di Telegram è quella della destra estrema.
Non a caso, secondo gli investigatori delle Digos, l’enclave più massiccia di questo movimento è basata tra Verona e Vicenza, storico feudo della destra più radicale.
Non è escluso che tutti i procedimenti, prima o poi, vengano riuniti in un unico fascicolo, con l’obiettivo di contestare anche l’aggravante dell’associazione a delinquere.
I primi ad avere nomi e cognomi inseriti in un faldone giudiziario potrebbero essere proprio i vandali di Villa Priuli Crisanti.
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