La fuga in treno della cagnolina Birba, da San Donà a Portogruaro
L’animale vive con la sua padrona a 300 metri dalla stazione ed è scappata dopo aver scavato sotto la recinzione. La proprietaria: «Le abbiamo messo una medaglietta con il numero di telefono perché conosciamo il suo vizio»

È salita in treno alla stazione di San Donà, per scendere poi a Portogruaro. E non ci sarebbe nulla di strano se stessimo parlando di una persona. Invece a vuiaggiare il treno, completamente sola, è stata una cagnolina meticcia di 8 anni: Birba di nome e di fatto.
Birba vive nella frazione di Mussetta con la sua padrona, Mery, che ormai non sa più cosa fare con la sua cagnolina molto affettuosa, ma anche troppo vivace e intraprendente.
La questione è che a Birba e piace viaggiare e non si accontenta di una passeggiata in giardino o nel quartiere. La stazione dei treni non è molto distante in linea d’aria dalla loro abitazione, massimo 300 metri, e così Birba ogni tanto decide di farsi un viaggio. Era già capitato già alcuni anni fa: la cagnolina era salita su un treno per Milano. L’altra sera è arrivata in stazione e lo ha fatto ancora.
La vicenda
Ha atteso il primo treno, che in questo caso era il treno regionale per Portogruaro, ed è salita sicura assieme ad alcuni passeggeri che l’hanno notata incuriositi pensando non fosse certo sola.
Erano circa le 22,30 e mezz’ora più tardi è arrivata la telefonata di una ragazza che l’aveva notata nei pressi della stazione di Portogruaro, completamente smarrita. Giunta alla stazione sulle rive del Lemene era dunque scesa dal treno chissà per quale motivo.
L’unica spiegazione di questo comportamento è che la cagnolina sia attirata dal rumore dei treni in lontananza, lo sferragliare dei convogli sulle rotaie. Attrazione che la spinge a salire dalla prima porta che trova aperta.
Fortunatamente, la sua padrona Mery ha provveduto a dotarla di una medaglietta al collare con impresso il numero di telefono della famiglia proprio conoscendo la sua “voglia di viaggiare”.
Birba nelle settimane scorse era riuscita a scavare un buco in giardino, superando così la recinzione per poi raggiungere la stazione ferroviaria di via Baron.
Un colpo cuore
«Quando mi hanno chiamato la notte», racconta Mery, «mi è venuto un colpo al cuore. Una brava e attenta ragazza aveva visto Birba fuori della stazione dei treni di Portogruaro e mi ha chiamato guardando la medaglietta al collare. Era ormai tardi e finalmente ci siamo rilassati dopo una serata di tensione. Vista l’ora, ho chiesto se potevo andare la mattina a riprenderla e gentilmente la ragazza l’ha tenuta con sé la notte. Birba era felicissima di vedermi, l’ho abbracciata e lei mi ha leccato affettuosamente. Non l’ho certo sgridata, non avrebbe capito. L’importante è che stesse bene».
«L’unica cosa che posso fare», ha concluso Mery «è rafforzare ancor di più la recinzione nel giardino per impedire che scappi un’altra volta verso chissà quale destinazione».
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