Atterraggio di fortuna sulla neve del Lagorai: salvi tre longaronesi
Guasto improvviso all’aereo e manovra di emergenza riuscita grazie all’abilità della pilota

Un improvviso calo di potenza del motore e un’unica opzione: cercare di atterrare facendosi meno male possibile. Ad aiutare nella “missione”, la neve che ha attutito l’atterraggio di emergenza a quota 2.100 metri e l’abilità della pilota che è riuscita a fermare il più dolcemente possibile l’aereoplano sul quale viaggiava assieme al fratello e alla fidanzata, tutti ventenni. È successo ieri pomeriggio poco prima delle 16.30 in Trentino sul Lagorai, lato val di Fiemme.
I tre coinvolti – la pilota Silvia De Bon, il fratello Mattia De Bon di 26 anni e la fidanzata di quest’ultimo Giorgia Qualizza di 28 anni, tutti di Longarone – sono riusciti a dare immediatamente l’allarme e hanno raggiunto a piedi e autonomamente il bivacco Paolo e Nicola (un centinaio di metri a monte rispetto alla zona di impatto dell’ultraleggero) in zona cima Cece.
Al bivacco sono stati quindi raggiunti dai soccorritori e dopo le prime cure sul posto sono stati portati al pronto soccorso del Santa Chiara di Trento.
Pur se provati emotivamente per quello che hanno vissuto (e per quello che poteva succedere ma che è stato evitato), i tre longaronesi hanno riportato conseguenze fisiche limitate.
La ragazza 22enne ha un trauma cranico e facciale, gli altri due qualche contusione e poco altro. Sono stati presi in cura dai sanitari trentini che hanno fatto tutti gli accertamenti del caso per verificare le conseguenze dell’atterraggio di emergenza in quota.
Ma cosa è successo? La ricostruzione esatta è affidata ai carabinieri della stazione di Predazzo. I tre erano decollati da Trento e pare che sia stato un improvviso calo di potenza dell’aereo ad obbligare la pilota all’atterraggio imprevisto.
Un atterraggio di emergenza eseguito comunque nel migliore dei modi possibile. I tre longaronesi, feriti ma coscienti, sono usciti autonomamente dall’abitacolo e hanno chiamato il numero unico per le emergenze attivo in Trentino, il 112 intorno alle 16.25. Quindi sono saliti con le loro gambe fino al bivacco per aspettare i soccorsi. Sotto shock, infreddoliti e doloranti, ma salvi.
La centrale unica di Trentino Emergenza, con il coordinatore dell’area operativa Trentino settentrionale del Soccorso alpino e speleologico, ha chiesto quindi l’intervento dell’elisoccorso, mentre gli operatori delle stazioni di Moena e Caoria si sono resi disponibili in piazzola.
L’elicottero è volato in quota e, con il supporto del tecnico di elisoccorso, ha recuperato a bordo i tre feriti in hovering. I tre sono stati quindi trasferiti all’ospedale Santa Chiara dove sono stati lasciati nelle mani dei sanitari del pronto soccorso per gli accertamenti sanitari del caso.
Dalle prime immagini e dai primi dati che sono stati raccolti in quota durante l’operazione di soccorso, il velivolo ha l’elica ancora intatta ed è stato lasciato lì, in sicurezza.
Un sopralluogo sul posto è programmato per la giornata di oggi.
Dell’episodio è stata informata l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.
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