La protesta del Cai: «Basta eliturismo sul Civetta»
La segnalazione alla Commissione centrale Tutela ambientale è partita da un gruppo di alpinisti tedeschi: «I voli sulla Torre Trieste sono fin troppo frequenti. Non tutti i tipi di turismo sono compatibili con il riconoscimento Unesco attribuito alle Dolomiti».

Troppi voli turistici sulle Dolomiti. La Commissione centrale Tutela ambiente montano del Cai è stata sensibilizzata sul tema del cosiddetto eliturismo in montagna, da parte di alpinisti tedeschi che hanno testimoniato una inconsueta frequenza di voli turistici commerciali di elicotteri che portavano persone sulla cima della Torre Trieste, nel gruppo della Civetta, in provincia di Belluno. Si tratta di attività turistico-commerciali che si stanno progressivamente consolidando in modalità non consone alla montagna ed alla sua più che lecita fruizione in maniera responsabile ed effettivamente sostenibile.
È necessario ricordare come questa area dolomitica ricada in pieno nel territorio delle “Dolomiti Unesco” potendosi quindi fregiare di un riconoscimento di alto valore internazionale il quale sta purtroppo dimostrando alcune debolezze nella conservazione dei luoghi. La Fondazione Dolomiti Unesco ha il prestigioso ed oneroso compito di promuovere e garantire una efficace e coordinata gestione dell’intero sito. In particolare la Provincia di Belluno è incaricata della promozione del turismo sostenibile secondo questi principi: “Non tutti i tipi di turismo sono compatibili con il riconoscimento Unesco attribuito alle Dolomiti. In alcuni casi i flussi di turisti possono diventare dei veri e propri fiumi in piena. Si deve dunque elaborare un modo “dolomitico” di fare turismo, che tenga in considerazione i valori del Bene e la possibilità di conservarli per le generazioni future”.
All’interno della definita “Strategia complessiva di gestione – Strategia per il Turismo” vengono delineati piani attuativi che, coinvolgendo le Amministrazioni, le componenti economiche e sociali e gli attori più direttamente interessati, permetterebbero la tanto auspicata fruizione responsabile. I fatti posti alla nostra attenzione dagli alpinisti tedeschi testimoniano quanto complesso e difficile sia fare coincidere i buoni propositi con la realtà. Anche il Club alpino italiano ha affrontato questo tema. Il Consiglio centrale infatti ha approvato il 23/3/2024 e fatto proprio il documento di posizionamento “Eliturismo in Montagna” predisposto dalla Commissione centrale con il determinante apporto delle Commissioni territoriali più direttamente coinvolte. Un documento molto articolato tecnicamente e documentalmente all’interno del quale trovano evidenza le dichiarazioni espresse dal presidente generale Antonio Montani: «La posizione ufficiale del Club alpino italiano è fermamente contraria all'utilizzo ludico dei mezzi motorizzati in montagna, primo tra tutti l'elicottero che è sicuramente il più impattante. Tale posizione è data anche dalla convinzione che non è questo il modello di sviluppo turistico che giova alla montagna. Per questo motivo invito fermamente tutte le Sezioni a rispettare le posizioni ufficiali del Sodalizio astenendosi da iniziative inappropriate”.
Il Cai, nelle parole del componente del Comitato direttivo centrale Mario Vaccarella, delegato alle attività ambientali parchi e sostenibilità, condivide pienamente le posizioni espresse dalla commissione centrale di tutela ambiente montano , già espresse in un documento di posizionamento approvato anche dal comitato centrale di indirizzo e controllo del Cai. Un fenomeno quello del’eliturismo, fine a se stesso, non sostenibile per l’ambiente montano e per alcune aree protette particolarmente sensibili. Dovremmo smetterla di “ usare “ la montagna per qualsiasi finalità ludica si voglia praticare, perdendo quel senso del limite tanto invocato dalla nostra Associazione”.
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