Pena dimezzata per Pedro: otto anni in Appello per l’omicidio di Fener
La Corte d’Assise veneziana ha accettato il concordato della difesa e presto ci sarà l’affidamento in prova ai Servizi sociali

Pedro potrà uscire di prigione tra meno di due anni. Per l’omicidio di Antonio Costa alla stazione di Fener, la Corte d’Assise di Appello di Venezia ha accolto il concordato degli avvocati difensori Marcello Stellin e Milan Markis. Con la derubricazione del reato da volontario in preterintenzionale e una specie di patteggiamento con il procuratore generale, i 16 anni sentenziati dalla Corte d’Assise di Belluno sono diventati 8 e 4 mesi. Poco di più della metà. Questo robusto sconto fa anticipare il fine pena al settembre 2031, grazie al fatto che Pedro Livert Dominguez è detenuto nel carcere di Baldenich dal 7 maggio 2023 e ha già scontato oltre 24 mesi, quindi la richiesta di affidamento in prova ai Servizi sociali potrebbe essere presentata nel settembre 2027.
Ma se il cittadino dominicano residente a Setteville continuerà a comportarsi bene e non provocherà problemi, potrà avere un’ulteriore decurtazione di 45 giorni a semestre, a decorrere sempre dal giorno del fermo da parte dei carabinieri. Pertanto, alla fine del prossimo anno potrebbe partire l’istanza, sulla base di un posto di lavoro esterno che sarebbe già stato individuato dai due legali. Il presupposto era che l’imputato ammettesse di aver ucciso Costa, all’esterno del Kangur bar, con il coltello che lui stesso ha fatto ritrovare sulla ferrovia, anche se non voleva provocarne la morte.
Nella sentenza di primo grado, firmata dal presidente Federico Montalto, si insiste sull’omicidio volontario, anche se non a sangue freddo e per motivi futili o abietti, ma come conseguenza di un’aggressione con lo stesso coltello di proprietà della vittima, perché la lama è penetrata nel torace di cinque centimetri, sfondando lo sterno e trafiggendo il cuore. Ma sarebbe stato lo stesso procuratore generale a contattare la difesa e, in un secondo momento, a concedere le attenuanti generiche. A Belluno, non erano state date e il pubblico ministero Alberto Primavera di anni ne aveva chiesti 22. Il caso può considerarsi chiuso con questa soluzione e sarà soltanto questione di tempo. Assolto già in primo grado il coimputato e connazionale Junior Cedano Sanchez per non aver commesso il fatto per insufficienza o contraddittorietà della prova.
La colluttazione era scoppiata dopo che Antonio Costa avrebbe molestato sessualmente una ragazza minorenne, durante quella che doveva essere soltanto una festa di compleanno, fra l’altro di un uomo bellunese. La sera del 6 maggio 2023 c’erano tutti e tre al buffet della stazione ferroviaria di Alano, Fener e Valdobbiadene. Antonio Costa c’entrava poco con il contesto caraibico, di sicuro era ubriaco e aveva anche assunto cocaina. Aveva dato fastidio a molti degli invitati, ma soprattutto palpeggiato una ragazzina ed è stata proprio questa la causa che ha scatenato il successivo scontro, documentato da un video girato dalla telecamera montata nella struttura di fronte allo scalo ferroviario. Secondo la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Feltre, Costa aveva tirato fuori due volte un coltello, ma era stato disarmato da Dominguez, in seguito c’era stato un fendente al petto, che aveva sfondato l’osso e trafitto il muscolo cardiaco di Costa, come ha scritto il medico legale Antonello Cirnelli.
Secondo Procura e Corte d’Assise, era stato lui a sferrarlo, mentre per la difesa ci sarebbe stato un ulteriore scontro, nel quale il principale imputato non c’entrerebbe niente.
I testimoni delle parti, quasi tutti dominicani, hanno dato un aiuto poco più che inesistente alla formazione della prova, imbottendo le loro deposizioni di «non ricordo». Mentre è stato importante, anzi decisivo, il contributo dei consulenti di parte.
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