Olimpiadi 2026, alloggi per le forze dell’ordine ancora in stallo
Con 700 posti necessari, solo 100 camere sono state individuate, ma senza contratti firmati. Il ministero dell’Interno valuta l'opzione di costruire un villaggio temporaneo per garantire la sicurezza dell’evento

Battuta d’arresto per la ricerca degli alloggi dedicati al personale delle forze dell’ordine che sarà impegnato ai Giochi olimpici 2026.
Nell’ultimo mese, infatti, non sono stati fatti passi avanti in merito alla questione. Non solo, nonostante la Prefettura abbia già trovato da qualche settimana la disponibilità di alcune camere presenti nell’area del Cadore - circa 100 posti letto -, non c’è ancora nessun contratto firmato con le varie strutture. In sintesi, ad oggi la polizia che dovrà garantire la sicurezza dell’evento non ha acquisito nessuna camera per il proprio personale.
Mancano alloggi
La difficile situazione avrebbe spinto il ministero dell’Interno a cambiare strategia e a valutare delle alternative per trovare una soluzione.
Quali? Tra le varie idee, confermate al condizionale dal prefetto di Belluno Antonello Roccoberton, esiste la possibilità che le forze di polizia si costruiscano un villaggio temporaneo ad hoc in un’area ancora non definita di Cortina. Questo avverrà se il ministero non troverà abbastanza camere per soddisfare le esigenze dei vari corpi di polizia: «Non ci sono moltissime novità in merito agli alloggi», afferma Antonello Roccoberton, prefetto di Belluno.
«Ci sono alcune disponibilità di camere, però in zone limitrofe a Cortina, quindi: Pieve di Cadore, Calalzo e Auronzo. Sono posti teoricamente disponibili, ma sono ancora da verificare le modalità di prenotazione».
«Ad oggi», afferma il prefetto, «non abbiamo chiuso ancora nulla. C’è una certa disponibilità da parte delle strutture per almeno un centinaio di posti, ma sono tutti da verificare e confermare».
Parlando di numeri, quanti posti effettivi serviranno alle forze dell’ordine durante i Giochi? «A noi serviranno circa 700 posti», prosegue.
«Sull’area di Cortina serviranno circa 400 posti, mentre l’altra metà del personale potrà essere dislocato nelle vicinanze. Non necessariamente in Cadore, ma neanche troppo distante dai luoghi del teatro olimpico. Non ci sono preclusioni in tal senso, ma sono soluzioni in corso di valutazione, al momento non ci sono grandi novità rispetto ad un mese fa».
Le possibili soluzioni
La vicenda, quindi, non sta andando avanti come speravano i vertici della Prefettura: «Si, sta andando tutto un po’ a rilento», prosegue il prefetto, «però confidiamo di trovare una soluzione a breve».
Se il numero delle stanze libere degli alberghi non bastassero per soddisfare la richiesta del ministero dell’Interno, verrà presa in considerazione la possibilità di utilizzare il villaggio di Pian da Lago dove oggi risiedono gli operai della ditta Pizzarotti, impegnati nella costruzione della pista da Bob?
«Oltre agli alberghi, ci saranno altre soluzioni da valutare, non si può negare a priori», dice chiaramente Roccoberton.
«Magari non utilizzeremo proprio le stesse casette, ma non posso chiudere ad una soluzione alternativa qualora le strutture recettive non siano sufficienti ad ospitare il numero di personale delle forze dell’ordine necessario a garantire la sicurezza dell’evento. Non posso dire che sarà Pian da Lago, visto che l’area non è stata ancora individuata».
Quindi, come ministero dell’Interno, state valutando di trovare un’area idonea dove posare delle vostre casette e farle diventare l’alloggio delle forze di polizia?
«Potrebbe essere una soluzione», conclude il prefetto, «ma al momento non è una soluzione concreta e definita».
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