Spiati dalle telecamere in casa nostra, ecco come difendersi: «Cambiare password e solo tecnici qualificati»
Il caso dell’elettricista arrestato per aver spiato le figlie della convivente assieme a diversi suoi clienti rimanda al tema della sicurezza digitale: per controllare gli occhi elettronici dal telefonino vengono installate applicazioni dedicate e la maggior parte delle volte le chiavi d’accesso restano le stesse impostate dall’installatore

«Il primo consiglio che mi sento di dare ai cittadini è di cambiare la password dopo l’installazione di un impianto di videosorveglianza».
La raccomandazione arriva dal tenente colonnello Piermarco Borettaz, comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Trieste. Come accaduto nel caso dell’elettricista arrestato per aver spiato le figlie della convivente insieme a diversi suoi clienti, per controllare le telecamere dal cellulare vengono installate applicazioni dedicate, e la maggior parte delle volte le chiavi d’accesso restano le stesse impostate dall’installatore. In tal modo quest’ultimo ha accesso ai video casalinghi anche in tempo reale. «Bisogna affidarsi a professionisti del settore», è l’invito di Borettaz, che sottolinea come nel caso specifico la ditta friulana nella quale opera l’indagato è totalmente estranea alla vicenda: «Il dipendente – ha concluso – ha operato in malafede in completa autonomia».
Sulla vicenda è intervenuto anche il security manager Marco Cavalli: «In aziende di soluzioni tecnologiche strutturate è quasi impossibile si verifichino falle del genere – ha assicurato Cavalli –. Ci sono procedure interne tali che farebbero immediatamente venire a galla comportamenti simili. Senza contare che è in vigore un sistema di password doppie in grado di impedire a un singolo operatore di avere accesso ai sistemi privati installati».
Dicendo questo il security manager ha lanciato un monito: «Oggi nel mondo della sicurezza si stanno gettando un po’ tutti e, purtroppo, c’è molta improvvisazione. Consiglio di rivolgersi ad aziende strutturate che sono chiamate a seguire protocolli chiari in tema di installazione e di rispetto della privacy».
Più rischioso può diventare l’acquisto dei dispositivi di videosorveglianza online: «A quel punto la telecamera è “aperta” per la rete – ha precisato Cavalli – e quindi è più facile violarla. Anche in questo caso l’organizzazione della ditta installatrice e la sua esperienza nel settore fanno la differenza e ci possono mettere al riparo da situazioni spiacevoli», ha chiuso Cavalli, specialista della sicurezza in un’azienda con base in Friuli ma di respiro nazionale.
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