Proiettili di gomma come deterrente contro i lupi in Veneto, c’è l’ok del Ministero

Accolta la richiesta della Regione: declassato il livello di protezione del predatore. L’assessore veneto Corazzari: «Intervento autorizzato fino a dicembre 2025»

Francesco Dal Mas
Lupi avvistati a ridosso del centro di Feltre
Lupi avvistati a ridosso del centro di Feltre

Il Consiglio europeo ha adottato giovedì 5 giugno la modifica della direttiva Habitat che cambia il livello di protezione del lupo da “rigorosamente protetto” a “protetto”.

Il nuovo status offrirà maggiore flessibilità agli Stati membri nella gestione delle popolazioni di lupo. Ed ecco, infatti, la prima scelta operativa. Il Mase e l’Ispra hanno accolto la richiesta formulata dalla Regione del Veneto per l’utilizzo dei proiettili di gomma come intervento di dissuasione nei casi di lupi che manifestano comportamenti di abitudine alla vicinanza all’uomo e al suo ambiente o addirittura di confidenza nei suoi confronti.

L’intervento è stato autorizzato fino a dicembre 2025 su tutto il territorio regionale. «La presenza del Lupo ormai sul territorio regionale è diventata consistente», spiega l’assessore regionale alla Caccia, Cristiano Corazzari. Il carnivoro è presente sul 37 per cento del territorio veneto e sono attivi almeno 18 branchi e 3 coppie da confermare. Ci sono delle aree più critiche come la Lessinia, l’Altopiano di Asiago, l’Alpago, il Feltrino e la Valbelluna, il Polesine.

«Ora grazie al via libera di Ispra abbiamo uno strumento in più per intervenire a tutela della sicurezza del territorio, della popolazione e delle attività economiche, sempre nel rispetto della normativa, dei protocolli e senza scordarci che nonostante la procedura di declassamento in corso, il Lupo resterà comunque una specie protetta dalla direttiva Habitat», afferma l’assessore.

I proiettili di gomma ai fini della dissuasione sono già stati utilizzati in provincia di Belluno nel 2023. A sparare i proiettili di gomma di calibro 12 al massimo potranno essere gli ufficiali e agenti delle polizie provinciali del Veneto adeguatamente formati.

Bruxelles, in ogni caso, invita gli Stati membri devono continuare a garantire uno stato di conservazione soddisfacente del lupo e possono continuare a elencarlo come specie rigorosamente protetta nella legislazione nazionale e ad adottare misure più rigorose per la sua protezione. Secondo uno studio della Commissione Europea del 2023, la specie si è ripresa con successo in tutto il continente europeo e la popolazione stimata è quasi raddoppiata in 10 anni (da 11.193 nel 2012 a 20.300 nel 2023).

Tuttavia, questa continua espansione ha portato a sfide socioeconomiche, in particolare per quanto riguarda la coesistenza con le attività umane e i danni al bestiame e quindi al settore primario. Secondo gli ultimi dati disponibili dagli Stati membri, si stima che i lupi uccidano almeno 65.500 capi di bestiame ogni anno nell’Unione europea.

«Il voto degli europarlamentari e la ratifica da parte del Consiglio dell’Ue, è frutto di una scandalosa ideologia filo-venatoria – ha subito commentato Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici della Lav –, la scienza e l’esperienza dei Paesi dove già oggi il lupo viene ucciso dimostrano che ammazzare i lupi non diminuirà le predazioni» .

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