“Gli impianti a fune sono il motore dell’economia di montagna e presidio per la tutela delle Terre alte”

Oggi a Bolzano l’assemblea Generale di Anef. Presentata una ricerca sul valore socioeconomico degli impiantisti

L'assemblea Anef di Bolzano
L'assemblea Anef di Bolzano

“Creare valore per noi, per il nostro territorio, per l’ambiente, per le nostre comunità, per le persone e per le aziende. Nella consapevolezza che la montagna va tutelata e ha bisogno dell’uomo. Chi vorrebbe fermare lo sci rischia di causare un danno enorme; non possiamo lasciare che questo accada perché quando ci renderemo conto del danno sarà troppo tardi.” È il messaggio lanciato oggi, venerdì 18 ottobre, da Valeria Ghezzi, presidente di ANEF  -associazione nazionale esercenti funiviari, l’unica associazione degli imprenditori funiviari riconosciuta e aderente a Confindustria, cui fanno capo circa il 90% delle aziende funiviarie italiane, distribuite sia nei territori alpini, sia in quelli appenninici _ nel corso dell'assemblea generale che si è tenuta  a Bolzano. Un appuntamento caratterizzato da un invito al dialogo con tutti gli stakeholder, con la volontà di confrontarsi, senza paura, su tutti i temi anche i più critici, partendo però dai fatti e dai numeri. Per questo ANEF ha commissionato all’organizzazione indipendente PwC Italia una ricerca, ampiamente illustrata in Assemblea, su “L’impatto socio-economico degli impianti di risalita a livello locale”.

“Il turismo montano è una risorsa strategica – ha sostenuto nel suo intervento il ministro Daniela Santanché - non solo per il vostro settore, ma anche per la valorizzazione dei nostri territori. Abbiamo il grande pregio e il grande privilegio di avere un patrimonio naturale e culturale che non ha pari nel mondo. Per questo vogliamo difenderlo insieme. Per noi la sostenibilità non è solo quella ambientale e sociale, ma anche quella economica, e per questo ho subito dialogato con voi, apprezzando la competenza e l'attivismo di Valeria Ghezzi. Il lavoro proseguirà nei prossimi mesi con la volontà di valorizzare sempre di più il turismo montano.”

“Ribadiamo il nostro ruolo come motore dell’economia di montagna – ha sottolineato ancora Valeria Ghezzi - e come presidio per la tutela delle ‘Terre alte’. E desideriamo stimolare tutti gli altri attori del sistema montagna a mettersi in gioco con noi”. 

Gli osservatori, sia italiani che europei, dicono che la montagna e lo sci funzionano, che hanno un richiamo importante a fronte del mercato italiano e straniero, un appeal sempre maggiore, non solo per lo sci, ma per tutte le attività che si possono praticare nelle quattro stagioni: “Il comparto, in tutta Italia, sta investendo molto, con una vitalità e un entusiasmo davvero significativi. Ammodernamenti, rinnovamenti, tecnologia e innovazione che hanno un impatto importante su sicurezza, sostenibilità e destagionalizzazione.”

Ha quindi ricordato l'importante supporto economico garantito dal Ministro del Turismo Daniela Santanché e da un governo “vicino alla montagna e che ne ha capito logiche e dinamiche.”  L’Italia è il 3° Paese europeo per fatturato e giornate sci e il 5° al mondo (dopo Stati Uniti e Giappone): con 1,3 miliardi di Euro di fatturato diretto e circa 8 miliardi di indotto. “Siamo leader e rappresentiamo un punto di riferimento internazionale. Con la presidenza di FIANET (che riunisce le più importanti associazioni di imprese funiviarie d'Europa) in capo all’Italia, - ha detto la presidente - ci stiamo muovendo per preparare un documento complessivo e condiviso per tutti i Paesi Europei che spieghi il nostro ruolo e il nostro lavoro.”

“Il nostro traguardo è valorizzare la montagna, rendendola accessibile a tutti”, ha detto il presidente ANEF, “E poter accedere all’alta quota significa conoscere, ammirare la bellezza straordinaria, mozzafiato che si gode dalle terre alte, preservare cultura e tradizioni millenarie, poter praticare sport e attività outdoor. Cosa significherebbe rinunciare alle aree servite dagli impianti a fune? Espellere di fatto l’uomo da quelle aree, far venire meno la motivazione di vacanza, interrompere la catena dell’ospitalità con tutte le conseguenze che questo può avere sull’indotto che verrebbe ridotto in modo estremamente consistente in inverno e in modo importante anche in estate. Obbligando i residenti ad andare a cercare altrove sia il lavoro che i servizi che una comunità troppo esigua non potrebbe più garantire. Il nostro obiettivo aspira a far convivere i territori di montagna e l’uomo in modo da garantire ad entrambi vita e sviluppo.”

I termini della ricerca: nel corso del 2024 PwC Italia ha affiancato le regioni Lombardia (ANEF Lombardia) e Valle d’Aosta (AVIF) e la Provincia Autonoma di Trento (ANEF Trento) nella stima del rispettivo impatto socio-economico e fiscale generato dalla spesa turistica dei fruitori degli impianti di risalita, e dei loro accompagnatori, per un’intera annualità (stagione estiva 2023 e la stagione invernale 2022/23 o 2023/24 in funzione della disponibilità dei dati).

La valutazione dell’impatto economico si è basata sulla stima della spesa turistica generata a livello locale in base alle presenze totali e alla spesa media giornaliera, sia degli utilizzatori degli impianti che dei relativi accompagnatori, che sono state calcolate partendo da dati raccolti localmente e tramite benchmark e banche dati nazionali. Nel corso di un intero anno, nelle tre Regioni che rappresentano 78 società di gestione (pari al il 19,5% del totale nazionale) e 689 impianti (pari al 38,3% del totale nazionale), sono stati registrati dai 3,53 ai 9,51 milioni di primi ingressi. In particolare, i primi ingressi invernali analizzati corrispondono al 37% dei primi ingressi invernali totali nelle società associate ad ANEF Nazionale. Di questi primi ingressi, una quota dai 2,9 ai 7,7 milioni sono riconducibili alla stagione invernale e una quota da 0,4 a 1,8 milioni alla stagione estiva.

La spesa turistica: le analisi effettuate hanno permesso di definire e distribuire la spesa turistica dei viaggiatori pernottanti e degli escursionisti, sulla base di 12 categorie di spesa: alloggio, ristoranti e alimentari, sport, shopping e altre spese (attività ricreative e culturali, spostamenti, cura della persona). Per l’annualità analizzata si è stimata per le tre regioni una spesa turistica locale che va da 541 a 1.472 mln di euro (IVA esclusa). Rapportando la spesa al numero di presenze si è ottenuta una spesa media giornaliera pro-capite che va da 118 a 127 euro (da 131 a 142  includendo l’IVA) con le prime tre categorie di spesa locale per valore: ristorazione, che va dal 23,10% al 38,99% della spesa totale; alloggio, che va dal 24,55% al 40,50% della spesa totale; sport, che va dal 24,20% al 29% della spesa totale.

Per la spesa sportiva, oltre al noleggio attrezzature e scuole sci, una parte variabile da 109 mln di euro a 305 mln, nelle tre aree territoriali considerate, è stata destinata alle società di gestione per l’acquisto di skipass. Si è calcolato un valore aggiunto locale generato su base annua variabile tra 384 mln e 1.033 mln. In particolare, i settori economici che hanno beneficiato maggiormente dell’impatto economico generato localmente grazie alla spesa turistica, a livello diretto, indiretto e indotto, sono stati: alloggio e ristorazione: dal 28% al 36% del valore aggiunto locale; trasporto e magazzinaggio: dal 16% al 20% del valore aggiunto locale, principalmente generato a livello diretto dalle società di gestione degli impianti di risalita; commercio al dettaglio e all’ingrosso: dal 9% al 17% del valore aggiunto locale; attività immobiliari: dal 9% al 10% del valore aggiunto locale.

Il fisco. L'impatto economico generato dal turismo montano produce rilevanti effetti sul gettito fiscale delle Regioni, Province e Comuni delle aree territoriali analizzate sotto forma di gettito fiscale devoluto dall’Erario nazionale o direttamente trattenuto dalla Amministrazioni locali nelle voci di IRPEF (da 28,0 mln di euro a 72,5 mln), IVA (da 13,9 mln a 29,3 mln), IRES (da 7,8 mln a 19,8 mln), IRAP (da 5,4 mln a 6,6 mln), Addizionale Regionale IRPEF (da 1,5 mln a 4,2 mln), Addizionale Comunale IRPEF (da 0,1 mln a 1,3 mln), Imposta di soggiorno (da 2,1 mln a 7,9 mln). Rapportando il gettito fiscale locale ai primi ingressi registrati si ottiene un valore compreso tra 8,7 e 15,1 euro per sciatore.

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