Agordo intitola Valcozzena a Leonardo Del Vecchio: sì unanime in Consiglio
Via libera al riconoscimento in memoria del fondatore di Luxottica. Chissalè: «Aveva la visione»

Troppo “gigante” la figura e l’opera di Leonardo Del Vecchio perché il fondatore di Luxottica non trovasse tutti d’accordo, in consiglio comunale ad Agordo, sulla proposta di intitolargli parte della frazione Valcozzena, dove si trova lo stabilimento. Proposta che il sindaco Roberto Chissalè ha prima condiviso con l’azienda e che dopo il voto di ieri pomeriggio – maggioranza e minoranza hanno votato all’unanimità – verrà inviata in prefettura perché chieda al Governo una deroga alla norma che impone di attendere dieci anni dalla scomparsa prima di intitolare una via ad una persona.
Un esito che non era scontato dopo qualche disappunto, palesato anche da un membro della famiglia. Ma i componenti dell’opposizione sono andati oltre, suggerendo che dedicare a Del vecchio anche una qualche “icona” che sia rappresentativa di tutto l’Agordino.
Il sindaco
«La nostra proposta», ha spiegato il sindaco, «nasce dalla volontà condivisa tra il Comune di Agordo e l’azienda stessa di rendere omaggio a una figura straordinaria che ha profondamente segnato la storia industriale, economica e sociale del nostro territorio».
Chissalè ha ricordato che è proprio lungo la strada oggetto della proposta di intitolazione – via Valcozzena –che oltre a 60 anni fa Del Vecchio fondò Luxottica, dando inizio ad un percorso imprenditoriale che ha portato Agordo a diventare un centro riconosciuto a livello mondiale nell’occhialeria. Oggi lo stabilimento impiega circa cinquemila persone ed è il cuore pulsante del gruppo EssilorLuxottica.
«Questo sito rappresenta non solo un nodo centrale per le attività aziendali, ma anche», ha specificato il sindaco, «un esempio di sintesi tra impresa e attenzione alla dignità del lavoro».
Dignità che Leonardo Del Vecchio ha dimostrato fin da piccolo quando conobbe quella che Chissalè ha chiamato «la fatica della vita».
«Non aveva titoli altisonanti, Leonardo, al tempo, ma possedeva una cosa che nessuna scuola può insegnare, la visione».
Il 27 aprile 1961
Ed ecco che Il 27 aprile 1961, in un capannone di Agordo, nasce Luxottica. Il laboratorio è modesto e impiega una decina di operai, tra loro seduto al suo banchetto Leonardo Del Vecchio incide fregi sulle aste degli occhiali. Non dirige, lavora. Non comanda, fa. È uno di loro.
Luxottica nasce come azienda terzista, produceva componenti per conto di altri, ma a differenza degli altri, Del Vecchio «non si accontenta del ruolo di fornitore», ricorda il sindaco, «voleva costruire un marchio, un’identità, una catena di valore integrata che potesse controllare tutte le fasi, dalla progettazione alla produzione, dalla distribuzione alla vendita».
«Una sfida che appariva folle per l’epoca, ma che divenne, grazie alla sua tenacia e al suo intuito, un modello imprenditoriale rivoluzionario che ha ridefinito il settore a livello mondiale. Con l’acquisizione di marchi iconici e grazie a partnership strategiche. Del Vecchio ha portato l’occhiale fuori dalla sua dimensione di semplice correttore visivo, facendolo diventare un simbolo di stile, identità, moda e cultura».
«Ma la vera genialità di Del Vecchio», ha insistito Chissalè, «è stata l’intuizione del controllo dell’intera filiera, dalla progettazione interna a retail, attraverso la creazione e l’acquisizione di catene in negozi».
Un leader silenzioso
Il sindaco ha quindi passato in rassegna la più recente vita professionale del “visionario”, tanto da meritarsi mezza dozzina di lauree honoris causa ed altri titoli.
«Leonardo Del Vecchio non amava le luci da ribalta, non era un uomo da copertine, da interviste roboanti o da proclami pubblici. Preferiva i numeri, i risultati, la concretezza. Era un leader silenzioso, ma estremamente presente. Per decenni ha frequentato gli stabilimenti, ha conosciuto i suoi dipendenti per nome, ha vissuto in mezzo alle maestranze. Gli operai per il cavaliere Del Vecchio non sono mai stati numeri, ma volti, famiglie, vite. In tutte le fasi della sua vita e in quella di Luxottica, i collaboratori hanno fatto la differenza».
«Anzi», ha continuato il sindaco, «più dei marchi, più delle catene di distribuzione, più dei macchinari». —
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