Strage Bologna: Pg Cassazione, respingere il ricorso di Bellini

Udienza il 30 per l'ex terrorista condannato all'ergastolo

(ANSA) - BOLOGNA, 19 GIU - La Procura generale della Cassazione chiede che vengano rigettati tutti i ricorsi e quindi la conferma delle condanne per Paolo Bellini, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia, imputati nell'ultimo processo ancora in corso sulla strage del 2 agosto 1980 in stazione a Bologna. Le conclusioni sono nella requisitoria scritta del sostituto pg Antonio Balsamo, depositata in vista dell'udienza del 30 giugno davanti alla sesta sezione penale. Bellini, ex terrorista di Avanguardia Nazionale, è stato condannato all'ergastolo ed è ritenuto uno degli esecutori materiali dell'attentato che provocò 85 morti e oltre 200 feriti, in concorso con gli ex Nar Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini, quest'ultimo condannato in via definitiva all'ergastolo a gennaio. L'ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel è stato invece condannato a sei anni per depistaggio, mentre Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini di via Gradoli a Roma, ha una pena di quattro anni per false informazioni al pubblico ministero. In relazione a Bellini, che venne tra l'altro riconosciuto dalla ex moglie come l'uomo filmato da un video amatoriale in stazione, la mattina della strage, il Pg scrive che la sua responsabilità per l'attentato è stata affermata da una sentenza che "mette in pratica i principi elaborati dai più autorevoli teorici del garantismo penale". Inoltre, il ragionamento della sentenza della Corte di assise di appello "risulta pienamente in linea con la struttura argomentativa delle altre pronunce, divenute irrevocabili, che hanno affermato la colpevolezza di Fioravanti, Mambro, Ciavardini e Cavallini per la strage di Bologna". Ricostruzione dei fatti che "trova ulteriore conferma nelle parti della motivazione relative ai rapporti sviluppati dai gruppi terroristici eversivi, protagonisti della strategia stragista, con la loggia P2 e i settori deviati dei servizi segreti". Quindi, "le conclusioni raggiunte dalla sentenza coordinano in modo assolutamente logico le prove raccolte nel corso del giudizio di primo grado e di quello di secondo grado, evidenziando la presenza di una catena indiziaria univoca e inequivocabile". (ANSA).

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