'Quel che resta del genio', a Napoli omaggio a Thalberg

Con Francesco Nicolosi e Stefano Valanzuolo per la 'Scarlatti'

(ANSA) - NAPOLI, 25 NOV - Napoli rende omaggio al musicista austriaco Sigismund Thalberg con "Quel che resta del genio", un concerto per pianoforte e voce narrante in scena giovedì 27 novembre al Teatro Sannazaro per l'Associazione Alessandro Scarlatti, presieduta da Oreste de Divitiis. A dare suono e voce a questo particolare allestimento dedicato al fondatore della scuola pianistica napoletana ci saranno il maestro Francesco Nicolosi al pianoforte e lo scrittore e critico musicale Stefano Valanzuolo, autore del testo e voce narrante. "Thalberg - sottolinea Tommaso Rossi, direttore artistico della Scarlatti - è stato una figura centrale e rivoluzionaria della scuola pianistica ottocentesca. Un vero e proprio innovatore che ha ridefinito lo strumento, introducendo tecniche, come il celebre "effetto a tre mani", che trasformarono il pianoforte da semplice strumento salottiero a mezzo sinfonico, capace di imitare orchestra e canto". L'ispirazione per il testo, narrato dall'autore Stefano Valanzuolo, è insolita e affascinante. La vicenda umana e artistica del compositore viene ripercorsa dall'insolito punto di vista di Efisio Marini, il medico imbalsamatore incaricato di conservare le spoglie mortali del musicista morto a Napoli nel 1871. "Come in un surreale flashback - spiega Valanzuolo - Marini ripercorre la vicenda umana e artistica di Thalberg (dalla rivalità alla tastiera con Liszt, alle assidue frequentazioni mondane fino al rapporto esclusivo con la città di Napoli) in una sorta di ammirata identificazione con l'affascinante modello". "Virtuoso tra i più acclamati della sua epoca - conclude Nicolosi - Thalberg si dedicò principalmente alle parafrasi d'opera, trascrizioni e fantasie dei brani che eseguiva in concerto. Opere che informano il programma musicale della serata". Dopo l'apertura con il "Gran Concerto in fa minore op. 5", si snoda una sequenza che propone l'ascolto dei brani n. 4 e n. 12 da "Les Soirées de Pausilippe op. 75" e delle fantasie su capolavori come il "Mosè" di Rossini e "Un ballo in maschera" di Verdi. Unica eccezione è l'esecuzione del brano del "rivale" Liszt (Tema e Variazione da "Hexameron" su I Puritani di Bellini) che precede la trascrizione di Thalberg del Quartetto de "I Puritani". (ANSA).

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