Pomodorio bio, nel Foggiano la lavorazione è anche 'sociale'

Cooperativa di Cerignola opera su un bene confiscato alla mafia

(ANSA) - FOGGIA, 11 LUG - Lavorano il pomodoro, lo trasformano, imbottigliano i pelati e preparano la passata. Sono i lavoratori della cooperativa sociale Pietra di Scarto di Cerignola (Foggia), che dal 1996 opera su uno dei beni confiscati alla mafia e riutilizzati a fini sociali, che da qualche giorno hanno dato il via alla campagna dell'oro rosso. Una decina i lavoratori impiegati con regolare contratto. Cinque di loro sono in esecuzione penale interna ed esterna ed in affido lavorativo. Poi c'è Yuliia, donna ucraina di 38 anni arrivata nel comune del Foggiano tre anni fa, fuggita con il figlioletto dalla guerra. C'è anche una donna uscita da un percorso di violenza domestica ed un'altra che arriva dal Senegal. Oltre a due persone che lavorano allo scarico e carico del prodotto e al lavaggio delle macchine. "Una squadra ben collaudata, con regolare contratto di lavoro, che opera dalle 6.30 del mattino fino alle 14.30 - sottolinea il presidente di Pietra di Scarto, Pietro Fragasso. Dal 2021 abbiamo dato il via alla campagna del pomodoro biologico, che produciamo sui nostri campi oltre quello che ci giunge da produttori esterni e che trasformiamo. Il nostro prodotto, che viene raccolto alla pianta senza utilizzo di macchinari, non prevede addizionamenti e la qualità è davvero alta. Quest'anno, a differenza del passato, abbiamo migliorato l'aspetto laboratoriale, con l'installazione di un impianto fotovoltaico, il potenziamento della rete di produttori bio che hanno deciso di trasformare il prodotto nel nostro laboratorio. E' un'economia fatta di contratti, di lavoro, di cooperazione, di condivisione della sorte socio relazionale". Obiettivo della campagna è la produzione di 100mila bottiglie, soprattutto di passata che finiscono sugli scaffali delle botteghe solidali e di realtà di commercio equo garantito in tutta Italia. "Siamo impegnati nella promozione della giustizia sociale ed economica attraverso la diffusione di una cultura dell'antimafia, la pratica di un'agricoltura sostenibile, l'educazione alla legalità e al consumo critico. Il nostro obiettivo è quello di dare opportunità di inserimento lavorativo a persone che provengono da situazioni di fragilità e a rischio di esclusione sociale". (ANSA).

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