Pestaggio in carcere, chiesto il giudizio per altri 5 agenti

Udienza preliminare a febbraio, Pm contesta ancora la tortura

(ANSA) - BOLOGNA, 27 NOV - La Procura di Reggio Emilia insiste e chiede il processo per altri cinque agenti di polizia penitenziaria, accusandoli di concorso in tortura e lesioni personali, in relazione all'episodio del 3 aprile 2023, quando un detenuto tunisino venne incappucciato, percosso e denudato in carcere, scena ripresa dalle telecamere dell'istituto penitenziario. Si tratta di un secondo filone, dopo che a febbraio si è concluso in primo grado il giudizio abbreviato per dieci agenti: erano stati tutti condannati ma l'ipotesi di tortura era stata riqualificata nel meno grave reato di abuso di autorità contro detenuto in concorso. La pena più alta era stata due anni. In tre sono stati condannati per falso e due di questi sono imputati nel nuovo procedimento, con udienza preliminare fissata per loro e per tre colleghi davanti al gup del tribunale reggiano, il 5 febbraio. L'accusa è condotta dalla pm Maria Rita Pantani. Per questi cinque imputati non era stata accolta la richiesta di misura da parte del Gip nel corso dell'indagine, la Procura aveva fatto appello al Riesame che non l'aveva concessa, non ravvisando esigenze cautelari, ma aveva segnalato indizi del concorso a titolo morale con la condotta. Nel frattempo pende davanti alla Corte di appello di Bologna la fissazione del secondo grado di giudizio per il filone principale, con la sentenza impugnata dalla Procura reggiana e dai difensori degli imputati. (ANSA).

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