'Non ci fu cospirazione criminale per condizionare il processo Pifferi'

(ANSA) - MILANO, 24 DIC - Dalle risultanze processuali "non è emerso alcun elemento concreto che lasci presupporre l'esistenza di una vera e propria cospirazione criminale" con "l'intento (...) di condizionare a tutti i costi il processo penale" di Alessia Pifferi, accusata dell'omicidio della figlioletta di un anno e mezzo per averla abbandonata da sola, in casa, per sei giorni lasciandola morire. Sono le conclusioni messe nero su bianco dal gup di Milano Roberto Crepaldi nelle motivazioni con cui il primo dicembre ha mandato assolti, in abbreviato, l'avvocata Alessia Pontenani, legale di Pifferi, tre ex psicologhe del carcere di San Vittore e lo psichiatra ed ex consulente della difesa Marco Garbarini, e ha prosciolto una quarta psicologa rinviata a giudizio solo in relazione a una vicenda legata a corsi di formazione estranea al cuore delle imputazioni. Secondo la procura sarebbero stati responsabili di un'attività di "manipolazione", anche attraverso un test falsificato, per aiutare la donna ad ottenere una perizia psichiatrica nel dibattimento di primo grado. E pure di un tentativo di indirizzare l'esito di quell'accertamento verso un "vizio parziale di mente", in modo da farle evitare l'ergastolo inflitto in assise e rideterminato in 24 anni in appello. Per il giudice "si ritiene provato" che il test di Wais, a differenza dell'ipotesi del pubblico ministero, "sia stato realmente sottoposto" alla Pifferi dalle psicologhe del carcere di San Vittore mentre è "priva di adeguato supporto probatorio" la presunta "falsità della diagnosi conseguente". (ANSA).
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