Muore in moto per evitare Polizia, era amico di Ramy

Su scooter senza patente; tensione con i parenti in ospedale

(AGGIORNA E SOSTITUISCE IL SERVIZIO DELLE ORE 19.40) (di Fabrizio Cassinelli) (ANSA) - MILANO, 21 MAG - Una nuova sciagura stradale che sembra la replica della tragica morte occorsa a Ramy Elgaml, il 19enne deceduto dopo un incidente in moto durante un inseguimento con i carabinieri lo scorso 24 novembre, si è abbattuta sulla comunità nordafricana del quartiere Corvetto, a Milano. La scorsa notte infatti un 21enne amico d'infanzia del 19enne, e suo vicino di casa, per l'ansia di un eventuale controllo da parte di una pattuglia della Polizia che aveva incrociato nelle strade deserte della notte, a Milano, che voleva evitare a tutti i costi perché senza patente e con lo scooter taroccato, è scappato a tutta velocità e dopo avere perso il controllo del mezzo si è schiantato contro un semaforo, morendo poi in ospedale. Contro un palo come avvenne per il suo amico, e con lo stesso modello di scooter, un T-Max. All'ospedale Humanitas di Rozzano (Milano), per vedere la salma, sono sono arrivati lì genitori, parenti e amici e la tensione è salita al punto che sul posto sono arrivate le forze dell'ordine. Tutto si è risolto al meglio, senza feriti e senza danni, solo con un enorme dolore per una seconda giovane vita spezzata in modo assurdo. La vittima si chiamava Mahmoud Mohamed, risiedeva a Brembate (Bergamo) ma viveva in via Mompiani, nel quartiere teatro, dopo la morte di Ramy, di una rivolta contro le forze dell'ordine, che poi sono state scagionate da una presunta condotta errata dell'inseguimento. Mahmud è scappato a forte velocità perché sapeva di essere sanzionabile: non aveva mai conseguito la patente, e nemmeno aveva il foglio rosa, ed era su uno scooter con il motore di provenienza furtiva. Secondo una prima ricostruzione della Polizia locale, che procede alle indagini, tra la pattuglia della Polizia che lo seguiva e il mezzo a due ruote non c'è stato contatto. Lo scooter e la Volante, intorno alle 3.15, si sono incrociati in viale Ortles provenendo da direzioni opposte. Lo scooter ha svoltato a sinistra, in via Cassano d'Adda, e l'auto della polizia, insospettita dalla manovra, lo ha seguito sulla stessa via. Lo scooter a quel punto ha accelerato ma poco dopo, all'incrocio con via Marco D'Agrate, ha sbandato finendo contro il semaforo dell'incrocio. Un video acquisito da un esercizio pubblico ha confermato la dinamica: lo scooter ha fatto tutto da solo e la polizia è arrivata dopo oltre 15 secondi, senza sirena e dispositivi luminosi accesi. Le indagini sono state coordinate dal pm di turno di Milano, Giorgia Villa, che ha disposto il sequestro dei due mezzi e che potrebbe aprire un fascicolo per omicidio colposo, a carico di ignoti, per disporre l'autopsia del 21enne. La Questura ha precisato che al pronto soccorso, diversamente da quanto si era saputo sulle prime, non ci sono stati tafferugli, ma che i parenti e gli amici si sono trovati sul posto per "piangere il loro caro defunto pretendendo di vedere il corpo". Sul posto, oltre a diverse pattuglie delle forze dell'ordine, sono arrivati anche i militari del Battaglione carabinieri Lombardia. Gli amici del quartiere Corvetto lo hanno commemorato oggi in un parco pubblico, straziati. Nato in Libia ma figlio di padre egiziano e madre marocchina, verrà sepolto in Marocco. Gli amici lo hanno commemorato distribuendo tè e foto, senza momenti di tensione. (ANSA).

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