Mesina: fissata post mortem l'udienza per il differimento pena

(ANSA) - CAGLIARI, 22 MAG - Avrebbero dovuto decidere sul differimento della pena per gravi motivi di salute molti mesi fa, ma l'udienza per Graziano Mesina è stata fissata solo dopo la morte, avvenuta il 12 aprile scorso, quando l'ex primula rossa del banditismo sardo è deceduto a 83 anni all'ospedale San Paolo di Milano, dove si trovava ricoverato in regime di arresti domiciliari. Il Tribunale di sorveglianza di Milano ha infatti messo in calendario l'udienza per il prossimo 11 giugno. La comunicazione è arrivata in queste ore alle avvocate Maria Luisa Vernier e Beatrice Goddi, storiche legali di Grazianeddu, che ora si interrogano sul perchè questa udienza non sia stata nel frattempo soppressa, ma soprattutto si preparano a una possibile nuova battaglia in tribunale per capire se tutto sia stato fatto in maniera corretta dal momento del ricovero di Mesina, il 14 febbraio, fino al decesso. "Ci hanno comunicato l'udienza di differimento poche ore fa - conferma all'ANSA l'avvocata Vernier - La cosa strana è che nell'avviso c'è scritto che Mesina è deceduto il 12 aprile ma poi si dice che l'imputato può essere presente in aula, per questo non capiamo il motivo dell'avviso: visto il decesso del nostro assistito l'udienza poteva essere soppressa. Noi - spiega - nel corso del tempo abbiamo presentato sette istanze al magistrato di sorveglianza per il differimento della pena per gravi motivi di salute. La procedura prevede che il magistrato, quando rigetta, trasmetta gli atti al Tribunale di sorveglianza, che poi decide collegialmente". I giudici avrebbero anche potuto nominare un consulente tecnico d'ufficio chiamato ad esprimersi sulle condizioni di salute dell'imputato, ma tutto questo nel caso di Mesina non è avvenuto. L'avvocata ricorda che prima della morte del loro assistito, e dopo l'ennesimo rigetto, avevano chiesto una anticipazione dell'udienza che non mai è arrivata. "Adesso però c'è questa convocazione e siamo pronte - annuncia la legale - a presentare delle memorie in cui verranno messe in evidenza le nostre richieste di differimento. Abbiamo fatto richiesta delle cartelle cliniche e dell'intera documentazione sanitaria, poi - precisa - valuteremo cosa fare con i familiari". (ANSA).
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