Ecco il Dracula di Besson, vampiro innamorato più che horror

Il regista: "Nel mondo cinico di oggi volevo parlare d'amore"

(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Se non mordesse al collo, il conte Dracula di Luc Besson sarebbe perfetto: un eroe romantico difensore della cristianità, pieno di sentimento e amore per la sua bella, dandy quanto basta, non tanto macho e con tanto di castello gotico al cui servizio ci sono volenterosi gargoyles. La paura? No, quella c'entra poco, cosa che ha fatto arrabbiare certa critica che accusa il film di mancare della parte horror/gotica. "Rileggendo il romanzo di Bram Stoker avevo dimenticato che si tratta soprattutto di una storia d'amore e non di sangue e denti. Chi accetterebbe di aspettare quattrocento anni solo per dire addio alla sua amata? E poi degli horror ho troppo paura, mentre amo le storie d'amore", ha detto Besson alla Festa di Roma raccontando il suo 'Dracula. L'amore perduto', che rispetto a quello di Francis Ford Coppola del 1992 riprende la sola ambientazione storica, ma in un trionfo di digitale e Cgi (computer generated imagery) contro il tradizionale analogico del regista del Padrino. Questa la storia. Transilvania, XV secolo. Il principe Vladimir,(un efebico Caleb Landry Jones), dopo la perdita improvvisa della sua amata Elisabeta/Mina Murray (Zoë Bleu) , rinnega Dio, ereditando così una maledizione eterna: diventare un vampiro. E il dolore di un vampiro innamorato è eterno come la sua vita immortale. Per lui un'unica speranza: che la sua bella si reincarni per poterla amare ancora una volta. "Quando ho scoperto che Dracula aspetta quattrocento anni per rivedere la sua amata - ha detto Besson -, ho pensato: voglio fare un film su questa cosa, su questo aspetto romantico. Insomma, non è il personaggio Dracula, ma è la sua storia d'amore che mi hai interessato. La società oggi secondo me è molto cinica e per questo volevo portare sullo schermo una storia d'amore. Vent'anni fa avevo fatto la stessa cosa: di fronte a una società più borghese, ho deciso di scuoterla con un film come 'Leon'". (ANSA).

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