Di Pietro, da Mani pulite a oggi 'prima mazzette ora consulenze'

(ANSA) - TERMOLI, 10 MAG - "Prima c'erano le mazzette: ho trovato i soldi nei cassetti, nei pouf, nei conti correnti all'estero. Ora si fanno le fatture, le consulenze, le donazioni": con la consueta pungente sintesi Antonio Di Pietro ha scattato ieri una fotografia dinamica dell'Italia parlando al pubblico riunito a Termoli (Campobasso) per l'incontro "Da Mani Pulite ai giorni nostri. Tra politica e informazione", organizzato dagli avvocati Massimo Romano e Pino Ruta e da Andrea Montesanto, esponente adriatico di 'Costruire Democrazia'. Tra un invito a votare per il Referendum "ascoltando tutte le campane" e un ricordo del suo ruolo, prima di Pm di "Mani Pulite", poi di ministro della Repubblica, Di Pietro ha detto: "Da allora ad oggi questa immagine è tornata a sfocarsi come prima del 1992 perché il sistema politico-imprenditoriale ha cercato di trovare degli antidoti, c'è stata una ingegnerizzazione del sistema. L'immagine di quegli anni porta a un Paese spaesato, che aveva bisogno di punti di riferimento: ricordo i magistrati Livatino, Falcone e Borsellino. Da allora ad oggi, questa foto è tornata a sfocarsi. Ora si fa in modo con atti leciti di raggiungere fini illeciti. Il mafioso non spara più, entra nelle Istituzioni, si fa eleggere, va nei consigli di amministrazione, costituisce società, è diventato un imprenditore. Il politico a sua volta si è dotato di meccanismi normativi tali per cui è lecito fornalmente quello che si fa". "La giustizia non ha bisogno di riforme - ha aggiunto Di Pietro - Ciò di cui ha bisogno per funzionare è di più risorse, più uomini e più mezzi. Un magistrato inquirente che vuole fare il suo dovere, lo fermi solo in due modi: un altro magistrato o un quintale di tritolo". "Dobbiamo sforzarci a non restare seduti ad accettare pregiudizialmente quel che ci viene detto - ha concluso Di Pietro - altrimenti dalle stelle si finisce nelle stalle. Credo ancora che si possa schiarire questa immagine, nonostante si sia oscurata nuovamente". (ANSA).
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