De Lucia, 'la mafia non uccide ma ha imparato a picchiare'

Procuratore a festa de L'Unità a Palermo, estorsioni continuano

(ANSA) - PALERMO, 26 SET - "La mafia non uccide ma ha imparato a picchiare. I bastoni, da parte degli investigatori, sono intercettabili più difficilmente rispetto alle pistole e si ottengono gli stessi risultati e i boss lo hanno capito". Lo ha detto Maurizio De Lucia, capo della Procura di Palermo, nel corso della giornata di apertura della Festa dell'Unità di Palermo, a Villa Filippina, nel corso del panel dal titolo: "La lotta alla mafia come priorità!". "La richiesta di pizzo - ha aggiunto De Lucia - non è finita, anche se è vero che Cosa nostra non si manifesta più con la sua storica violenza. Le estorsioni continuiamo a registrarle ma i metodi non sono gli stessi di quelli degli anni '80 e '90. Prima si uccideva, adesso si picchia. Si parla di pestaggi sistemici - ha sottolineato- il nuovo modo di governare è quello di gestire le crisi senza ricorrere all'uso delle armi. Se picchio qualcuno, pensa la mafia, è più difficile capire che il reato sia legato a cosa nostra. La mafia sa di aver commesso errori affidandosi ai corleonesi, adesso per ricostituire il proprio esercito è in cerca di nuove risorse. La strada migliore è il traffico di droga, da qui i rapporti con le mafie sudamericane". "Cambia anche il modo di comunicare - ha detto De Lucia -: non ci sono più i pizzini ma le chat. La carta ci stava settimane ad arrivare al destinatario adesso, con internet, si fa subito. E per la magistratura è necessario avere la possibilità di correre quanto i propri avversari, non possiamo impiegare mesi per poter ottenere i permessi. Per questo alla politica chiediamo risorse e organizzazione". Antonello Cracolici, presidente della Commissione regionale Antimafia ha detto: "Mentre la magistratura lavora sul presente, la politica è sempre proiettata nel passato: guardiamo la mafia come se fosse cristallizzata in una pagina di storia, dobbiamo comprendere qual è il sistema nuovo in cui agisce Cosa nostra. Dobbiamo recuperare questo gap, anche perché nel frattempo i boss non stanno guardare. Che senso ha tenere in piedi apparati e leggi che stavano in piedi 40 anni fa?". (ANSA).

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