'Blocchiamo tutto', corteo pro Pal verso aeroporto di Torino

In migliaia: "Tra gli obiettivi anche sede Leonardo"

(ANSA) - TORINO, 27 SET - Alcune migliaia di manifestanti sono partiti nel pomeriggio da piazza Crispi a Torino per un corteo pro Palestina diretto all'aeroporto Sandro Pertini di Caselle. L'iniziativa è organizzata dal coordinamento Torino per Gaza, che annuncia l'intenzione di "raggiungere e bloccare lo scalo", passando lungo la statale e attraversando Borgaro, con l'obiettivo di toccare anche una delle sedi piemontesi di Leonardo. "A noi non basta che gli aiuti della Flotilla arrivino a Gaza, noi vogliamo che si fermi il genocidio e che venga fermata l'entità sionista di Israele", hanno detto dal microfono prima di partire. Tra i manifestanti anche un bambino il viso coperto da una kefiah con un'imitazione di una fionda come quelle usate durante l'Intifada. Davanti al corteo alcune centinaia sono in bici, poi il resto delle persone in corteo dietro una grande bandiera palestinese e uno striscione con la scritta: "Fermiamo il Terzo Reich israeliano che ammazza i bambini e i giornalisti". C'è anche un altro striscione che recita: "Blocchiamo tutto". "Vogliamo continuare a mostrare e a praticare realmente quello che abbiamo promesso: bloccare tutto", affermano gli organizzatori. "Bloccare l'aeroporto Torino Caselle significa apportare un danno economico a uno dei punti nevralgici della viabilità nazionale e internazionale della regione Piemonte. Significa opporsi a continui voli verso Tel Aviv, voli che permettono ai soldati di atterrare in Italia per riposarsi dal genocidio". Il coordinamento richiama le azioni delle ultime settimane: "Abbiamo dimostrato cosa significa realmente praticare un blocco. Bloccare i treni, come è stato fatto nelle stazioni di Porta Susa e Porta Nuova, bloccare le tangenziali, le autostrade, bloccare il proprio lavoro scioperando e partecipando alle manifestazioni ha mostrato un segnale storico senza precedenti". Aggiungono: "Bloccare significa interrompere una complicità a partire dalla sua declinazione militare ed economica. A Leonardo vengono prodotte e assemblate le componenti dell'Eurofighter Typhoon e sviluppati droni, sistemi di sorveglianza e tecnologie di cybersicurezza: strumenti di guerra venduti e forniti a Israele", concludono gli organizzatori. (ANSA).

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi