Una piazza a Bologna ricorda Tina Merlin

Il quartiere Savena onora l’impegno civile della giornalista

BELLUNO. Un filo rosso unisce Belluno e Bologna. L’impegno di chi, con forza e coraggio, combatté per garantire la libertà e per far emergere, sempre e comunque, la verità. Un impegno che caratterizzò tutta la vita della giornalista, scrittrice e partigiana bellunese Tina Merlin, a cui sabato è stato intitolato un piazzale nel quartiere Savena, a Bologna, fra via Firenze e via Corrado Mazzoni.

Un’iniziativa voluta dal consiglio di quartiere uscente di Savena, che ha proposto questa sua idea alla giunta comunale, ottenendo risposta positiva. A marzo di quest’anno la delibera che ha dato l’ok all’intitolazione e sabato il taglio del nastro del piazzale dedicato alla Merlin. «Il tutto è nato spontaneamente dal consiglio di quartiere, che ci ha contattato a settembre, in particolare nella persona di Edoardo D'Alfonso Masariè, originario di Cibiana, presidente uscente del quartiere bolognese», fa presente Adriana Lotto, alla guida dell’associazione culturale Tina Merlin, presente all’inaugurazione a Bologna insieme al figlio della nota giornalista, Toni Sirena. «Il piazzale intitolato alla nostra concittadina si trova vicino alle scuole e al parco dedicato a Renata Viganò, altra scrittrice e partigiana italiana. Due donne, due partigiane, dunque».

La cerimonia si è tenuta anche alla presenza dell’assessore del Comune di Bologna Virginia Gieri e di Marzia Benassi, presidente del consiglio di quartiere Savena, oltre a rappresentanti dell’Anpi bolognese. «Nei discorsi ufficiali sono stati sottolineati la forza, l’impegno e la determinazione con cui la Merlin si è mossa in tutti gli ambiti», aggiunge la Lotto. «Ma non i è mancato il ricordo del legame che già lega Belluno e Bologna. Nel capoluogo, infatti, il parco cittadino è intitolato proprio alla “Città di Bologna”, per ricordare 17 partigiani bolognesi (tra loro anche due ragazzi ravennati) che furono uccisi negli scontri con i tedeschi».

Furono difatti circa 120 i partigiani che, tra l’inverno del 1943 e l’estate del 1944, si spostarono da Bologna alle montagne del Bellunese per combattere la guerra di Liberazione in un territorio che era sotto il controllo diretto del Terzo Reich. «L’intitolazione del piazzale è solo il primo passo di una serie di iniziative che verranno portate avanti nella città capoluogo dell’Emilia Romagna», dice ancora la Lotto. «Saranno coinvolte le scuole, a cui si proporranno percorsi didattici sulla Resistenza e sui fatti del Vajont».

Ma il prossimo anno ci sarà anche una novità per Belluno: l’Istituto comprensivo 2, la cui segreteria ha sede nella scuola media Nievo, sarà intitolato alla Merlin. A dare il via libera, quest’estate, è stata la giunta comunale, dopo la richiesta fatta dal consiglio di istituto e dalla dirigente, Bruna Codogno. Il nome della Merlin è stato scelto, tra gli altri proposti, per il suo forte legame con la terra d’origine e in quanto costituisce un esempio di donna coraggiosa e tenace, che ha saputo sostenere le proprie idee in difesa dei più deboli, denunciando i soprusi e le prevaricazioni che poi portarono al disastro del Vajont. La cerimonia di intitolazione si svolgerà nella primavera 2017.

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