Un libro a fumetti per raccontare Anna Rech e Jack Costa

BELLUNO. Da una parte Anna Rech, nata a Seren del Grappa ed emigrata in Brasile. Dall’altra Giovanni Dalla Costa, originario di Pederobba e trasferitosi prima in Francia e poi in Alaska, dove diventò Jack Costa. Ad accomunare queste due figure di emigranti veneti sono le loro storie piene di avventura e di coraggio.
Ai due personaggi l’Associazione Bellunesi nel Mondo ha deciso di dedicare un libro a fumetti, “Oltre l’ignoto. Le avventure di Anna Rech e Jack Costa”, curato da Andrea Barattin, giovane disegnatrice bellunese (classe 1987) con un curriculum di tutto rispetto. «Nel 2016 abbiamo presentato a quest’ultima un progetto per la creazione del Centro studi sulle migrazioni, che poi si è deciso di chiamare “Aletheia”», dicono da Abm. «Oltre all’acquisto di un software per la gestione e l’archiviazione del tanto materiale in nostro possesso, abbiamo inserito nel progetto anche la realizzazione di un libro a fumetti. L’obiettivo è avvicinare i più giovani all’attività dell’Abm e alle tematiche delle migrazioni».
E chi meglio di due figure come quelle di Anna Rech e Jack Costa poteva essere utile a questo scopo? Per capire quanto avventurosa sia stata l’esistenza dei due emigranti veneti basta raccontare alcuni particolari della loro storia. La Rech, nata a Seren del Grappa nel 1829 e residente a Pedavena, nel 1877, all’età di 47 anni, vedova, con sette figli, si imbarcò a Genova alla volta del Nuovo Mondo. Giunta in Brasile, la Rech venne mandata nel Rio Grande Do Sul e di qui a piedi in una zona di foresta vergine denominata “Campo do Bugres”, all’interno della colonia Caxias. La bellunese aprì un emporio, che diventò un punto di ritrovo per l’intera comunità. La sua intraprendenza e le sue capacità hanno fatto sì che oggi una cittadina di 25 mila abitanti porti il suo nome: Ana Rech (con una enne sola).
Giovanni Dalla Costa nacque invece a Costa, frazione di Pederobba, nel 1868, dove la sua famiglia conduceva una vita modesta ma dignitosa. Nell’autunno del 1886, tuttavia, un incendio distrusse tutto ciò che possedevano. E toccò a Giovanni, appena diciottenne, emigrare in Francia per lavorare nelle miniere. Dopo due anni, Giovanni decise di seguire il suo istinto e si imbarcarcò a Le Havre per raggiungere la California e partecipare alla corsa all’oro, arrivando fino a Nome, in Alaska. Lì Giovanni diventò Jack Costa, il cercatore veterano capace di scavare pozzi nel terreno gelato e di affrontare pericolosi viaggi con la slitta trainata dai cani. In Alaska trovò qualche piccola quantità d’oro e poté trarre buoni guadagni dal commercio, finché decise di tornare a casa per farsi una famiglia. Ma nello stato di Washington perse tutto il denaro accumulato. Da qui la scelta di ritornare in Alaska e ricominciare a scavare. Il 9 aprile del 1903 il grande ritrovamento, nella zona in cui contribuirà alla nascita di Fairbanks, oggi seconda città alaskana. Trovata la vera fortuna, nel 1905 tornò ricco nella natia Pederobba.
Il libro, al costo di 10 euro, si può acquistare recandosi nella sede dell’Abm, nelle librerie del territorio, su Amazon e nelle altre librerie online.(m.r.)
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