Rivive “La guerra dei bottoni” nella produzione di Tib Teatro

Ha debuttato al Comunale lo spettacolo di Di Bello realizzato a Belluno Nicosia: «Raccontiamo la vita di un tempo, quando i bimbi giocavano all’aperto»
BELLUNO. Tre personaggi, un giovane attore di provincia, un contadino e una maestra elementare, si ritrovano casualmente a rievocare le gesta epiche ed eroiche compiute durante le “battaglie”, nelle quali i bottoni, asportati dai vestiti del nemico, erano la preda più ambita in caso di vittoria.


“La guerra dei bottoni”, dall’omonimo romanzo di Louis Pergaud, è una delle due nuove produzioni di Tib Teatro (insieme a “Sotto diverse stelle”) inserite nel calendario di quest’anno di “Comincio dai 3”, la stagione di teatro per le nuove generazioni che vede alla direzione artistica Daniela Nicosia. Lo spettacolo, tratto da un classico della letteratura per ragazzi, è andato in scena mercoledì, giovedì e venerdì della scorsa settimana al Teatro comunale, davanti a un pubblico composto dagli alunni delle classi terze, quarte e quinte delle elementari e da quelli delle scuole medie.


«L’aspetto più bello e interessante, oltre che prezioso, di “La guerra dei bottoni” è che restituisce un mondo che ora spesso non c’è più: quello del rapporto con la natura, del gioco all’aria aperta», commenta la Nicosia, che parla in qualità di produttore, in quanto testo e regia dello spettacolo sono di Giuseppe Di Bello. «Come nel romanzo di inizio Novecento, nel ripercorrere la “guerra” delle due bande provenienti da paesi limitrofi si tocca il controverso rapporto infanzia-età adulta e il tema della crescita».


Ma i protagonisti dello spettacolo, di cui luci e suono sono di Paolo Pellicciari, affrontano anche le tematiche dell’uguaglianza e del senso di appartenenza a una comunità. «Appartenenza a un paese che rappresenta non solo le loro radici, ma la loro identità», aggiunge la Nicosia. «Viene quindi da chiedersi: questo senso d’appartenenza, queste relazioni forti esistono ancora per i ragazzi di oggi? E in quale contesto?».


Le bande delle periferie metropolitane di oggi sono infatti altra cosa rispetto a quelle descritte da Pergaud. La “guerra” che combattono i suoi ragazzi è un gioco, condotto con estrema serietà ma un gioco, che permette loro di crescere, imparando a perdonare laddove si vince, a restare in piedi laddove si perde. In un mondo dominato dalla voglia di avventura, dal quale gli adulti sono esclusi proprio perché incapaci di ricordare di avere combattuto anch’essi le medesime battaglie. Lo scenario naturale è quello del bosco, con cui i giovani protagonisti conservano ancora un forte rapporto: rami e cespugli li sorreggono e li nascondono, le grotte li proteggono, i sentieri li disperdono.


«Uno spettacolo nato a Belluno e che andrà in tutti i festival d’Italia», precisa la Nicosia. «Con il regista è nata una splendida collaborazione e i tre attori sul palco - Massimiliano Di Corato, Andrea Lopez Nunes, Caterina Pilon - sono stati selezionati durante i provini fatti tra ragazzi under 35. Erano arrivati ben 300 curricula. E la scelta è ricaduta su tre giovani bravissimi, capaci di esprimersi non solo con le parole, ma anche con una forte presenza scenica».


La Nicosia ricorda poi il progetto “La casa delle arti” che il Tib sta portando avanti negli spazi dell’ex Caserma Piave. «Abbiamo formato un gruppo di 13 giovani attori - tutti professionisti e con una grande preparazione, bellunesi e non - e ci incontriamo una volta al mese», fa presente.


«Il nostro obiettivo è dare lavoro alle nuove generazioni, che nel mondo dell’arte fanno fatica a emergere. Con il sogno di creare una casa teatrale per i giovani talenti».


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